ROMA – Andrea Camporese, presidente Inpgi, indagato per truffa ai danni Istituto. Militari della Gdf hanno notificato oggi a Perugia, a margine di un convegno, un avviso di chiusura indagini al presidente del’Istituto Nazionale di Previdenza dei Giornalisti (Inpgi) Andrea Camporese, a quanto informa l’agenzia di stampa Ansa.
Questi risulta indagato per truffa ai danni dell’Istituto: secondo l’accusa Camporese, in concorso gli amministratori del Gruppo Sopaf Spa, avrebbe consentito alla stessa Sopaf di realizzare un ingiusto profitto in danno dell‘Inpgi, per 7.600.000 euro, attraverso operazioni di trasferimento di quote di Fip (Fondo Immobili Pubblici).
“Dalla bancarotta della Sopaf è spuntato un avviso di garanzia anche per Andrea Camporese – scrive Gianni Barbaceto del Fatto Quotidiano – presidente della cassa previdenziale dei giornalisti (Inpgi). A maggio, gli uomini del Nucleo valutario della Guardia di finanza di Milano avevano arrestato i fratelli Magnoni. Secondo l’ipotesi d’accusa del pm di Milano Gaetano Ruta, la Sopaf dei fratelli Magnoni aveva accumulato guadagni illeciti vendendo agli enti previdenziali quote del Fondo immobili pubblici (Fip). A farne le spese, le casse previdenziali dei medici, dei ragionieri e dei giornalisti, individuati come parte offesa”.
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Ora però Camporese viene accusato di avere aiutato i Magnoni nell’operazione ed è per questo indagato per truffa aggravata. È il 13 gennaio 2009 quando la Sopaf propone all’Inpgi un affare: vuole venderle 224 quote del Fip al prezzo di 30 milioni di euro. Il 19 febbraio, Camporese accetta e con propria delibera dispone l’acquisto. Ma Sopaf non possiede ancora quelle quote, che acquista dalla società austriaca Immowest solo il 3 marzo, con i soldi incassati quel giorno dall’Inpgi. Quelle quote valevano 100 mila euro l’una e sono state comprate dalla cassa dei giornalisti a 140 mila. Così Sopaf realizza una plusvalenza di 7, 6 milioni di euro. Camporese, secondo il pm, ha agevolato i Magnoni “utilizzando artifici e raggiri, consistiti nel rappresentare falsamente all’organo amministrativo di Inpgi che Sopaf fosse titolare delle quote di Fip, laddove la società agiva di fatto come intermediario tra venditore e acquirente, non avendo né la titolarità delle quote, né le risorse finanziarie per acquistarle e che il margine di guadagno della società su tale operazione fosse quindi pari alla differenza tra il prezzo di acquisto dalla società austriaca Immowest Promotus Holding e quello di rivendita ad Inpgi”. Il nome di Camporese, secondo quanto risulta al Fatto quotidiano, compare nel comitato consultivo di Adenium, controllata al 100 per cento da Sopaf, con una retribuzione di 25 mila euro all’anno per due anni. Camporese replica con una nota in cui sostiene che l’acquisto delle quote Fip “ha prodotto un rendimento annuo lordo del 9, 53 per cento sull’investimento e proventi incassati pari a 10, 7 milioni sui 30 milioni di euro investiti. Confido che venga immediatamente appurato che mai alcun accordo occulto o sotterfugio è stato utilizzato in questa vicenda. L’operazione, istruita dagli uffici dell’Inpgi secondo le procedure interne, è stata realizzata utilizzando schemi negoziali usuali e con un procedimento pienamente trasparente e tracciabile e, pertanto, senza possibilità di occultare alcunché. Auspico che al più presto si accerti l’assoluta correttezza del mio operato”.