Andrea Crippa assolto in Appello per il video contro il Museo egizio di Torino: “Non c’è stata diffamazione”

Andrea Crippa ha “legittimamente esercitato il proprio diritto di criticare l’iniziativa” del Museo egizio di Torino. E’ la sentenza della Corte d’Appello del capoluogo piemontese che ha così assolto il deputato e vicesegretario della Lega per la nota vicenda del video pubblicato sui propri social network contro il Museo delle Antichità Egizie di Torino nel gennaio 2018.

La sentenza della Corte d’Appello su Andrea Crippa

La sentenza della Corte d’Appello di Torino, ispirandosi ai principi costituzionali posti a tutela del diritto di critica politica, ha – a chiare lettere – riconosciuto che l’On.le CRIPPA ha “legittimamente esercitato il proprio diritto di criticare l’iniziativa di un’importante e prestigiosa agenzia culturale cittadina avente, proprio per questo, un oggettivo impatto sociale e lato sensu politico”. La stessa sentenza ha precisato che “la conversazione telefonica non aveva in alcun modo alterato e perniciosamente compromesso la verità oggettiva del messaggio”.

Con dovizia di motivazione, la sentenza ha altresì riconosciuto che il linguaggio utilizzato dall’On.le CRIPPA è stato “di certo mai offensivo, ingiurioso e turpiloquiale …, nel legittimo esercizio del diritto di critica politica”, condividendo la precedente decisione del GIP di Torino, che, nell’archiviare il procedimento penale sollecitato dal Museo, ha negato che la condotta dell’On.le CRIPPA “sia mai trasbordata nell’offesa “personale” e gratuita ai danni dell’opponente Fondazione”, affermando, anzi, che l’On.le CRIPPA ha portato avanti la propria iniziativa “senza mai superare il perimetro dell’esercizio del diritto di critica”.

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