ROMA – Era un esperimento, fatto apposta per dimostrare (qualora ce ne fosse bisogno) che un giovane capace, competente, appassionato, con studi brillanti alle spalle, riesce a ottenere fior di richieste di lavoro da parte delle aziende.
Andrea Liviotti però non esiste, è stato per due settimane un gettonato profilo su Linkedin ideato dall’Istituto Adriano Olivetti di Ancona, un esperimento di marketing e comunicazione che non ha un corrispettivo in carne e ossa. Nato solo per ricordare il grande imprenditore Olivetti.
«È la dimostrazione che chi ha i numeri può raggiungere obiettivi importanti – sostiene Giuliano Calza, direttore dell’Istao di Ancona -. Noi – spiega Calza – abbiamo voluto solo ricordare una grande persona, non ci abbiamo guadagnato un euro e in un mondo così piatto abbiamo dimostrato che la qualità e l’inventiva pagano con gli interessi».
Il profilo di questo studente di ingegneria, laureato alla Sapienza e con un Master al Mit di Boston, è stato visitato da 200 persone, ha ricevuto richieste da parte di aziende, e il suo video di presentazione su YouTube visto 2000 volte. Quando però l’Istituto Olivetti ha svelato il trucco la rete non l’ha presa benissimo: molti hanno protestato, soprattutto per quel profilo falso su Linkedin, il sito dove migliaia di persone cercano lavoro e con una certa fatica.
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