Andrea Loris Stival, mamma Veronica e il sopralluogo 15 minuti prima del delitto

di Redazione Blitz
Pubblicato il 15 Dicembre 2014 - 09:08 OLTRE 6 MESI FA
Veronica Panarello (foto Ansa)

Veronica Panarello (foto Ansa)

RAGUSA – Il Gip scrive che Veronica Panarello, “donna dall’indole malvagia e priva del più elementare senso di umana pietà” ha ucciso suo figlio Loris “con inusitata brutalità” ma non parla mai di premeditazione. E anche gli investigatori sono convinti che fin qui non ci sono abbastanza prove per parlare di omicidio premeditato. Così restano due domande su quel sabato 29 novembre. Due domande che potrebbero mettere in crisi la ricostruzione fin qui fatta da investigatori e magistrati. E che invece potrebbero far pensare ad un omicidio premeditato.

Prima domanda: secondo le ricostruzioni Loris sarebbe stato ucciso tra le 8.48 e le 9.23. E allora cos’è andata a fare Veronica Panarello nella strada poderale che porta al Vecchio Mulino alle 8.33 di quella stessa mattina? Perché se le carte parlano della morte di Loris in quel lasso di tempo le stesse carte dei magistrati dicono anche che Veronica Panarello alle 8.33 uscì di casa e andò in quella strada poderale. A fare cosa?  La telecamera vede la sua Volkswagen Polo prima infilarsi nella stradina e poi, alle 8.35 uscirne. “Forse è andata a controllare che non ci fosse gente nei dintorni” dice un investigatore. Ma, come scrive Giusi Fasano del Corriere della Sera ” ipotizzare questo significa credere che Veronica sia salita in macchina avendo già maturato l’idea di uccidere Lorys, circostanza che non risulta però da nessun passaggio delle indagini. Quindi i due minuti fra le 8.33 e le 8.35 restano inspiegabili”. Lei, Veronica Panarello, continua a giurare che in quella strada non c’è mai passata. Dice mamma Veronica di esser andata non in quella strada ma in quella direzione e solo per buttare la spazzatura.

Seconda domanda: sono le 8.47 quando Veronica Panarello torna a casa e parcheggia la Polo nera ed entra nel condominio dal portone esterno e non dalla porta interna. Eppure c’era posto davanti al portone e lei, come giura il marito, non parcheggiava mai nel garage. “E allora perché farlo proprio quella mattina?” scrive ancora Giusi Fasano.

Inspiegabile, come quei due minuti al Vecchio Mulino dove Veronica, secondo il gip, è andata una seconda volta: alle 9.25. Di nuovo si vede la Polo nera entrare nella strada poderale, l’immagine successiva la mostra sulla strada provinciale nr. 120. Per arrivare da un punto all’altro, hanno calcolato gli inquirenti, servono circa 5 minuti e mezzo. Veronica ne impiega 11. Quelli che mancano, dice il gip, «sono serviti a gettare nel canale il corpo di suo figlio».

(foto Ansa)