RAGUSA – “Sono innocente, ho detto la verità”. Mamma Veronica lo grida dal balcone della casa di Santa Croce Camerina. E’ sabato 6 dicembre, una settimana dalla morte del piccolo Andrea Loris Stival. Veronica Panarello, la mamma del bimbo strangolato, non racconta tutta la verità sul giorno dell’omicidio. Troppi i buchi temporali, le contraddizioni e i riscontri che non tornano con la versione dei fatti che la mamma di Loris ha fornito agli investigatori.
I giornalisti assediano la casa di Santa Croce Camerina, in provincia di Ragusa, e sabato i nervi di mamma Veronica cedono. Lei esce, si affaccia al balcone di casa proprio in direzione di chi la assedia in cerca di una risposta, e grida a più non posso:
“Io ho detto la verità, sono innocente, qui sono tutti contro di me”.
La donna alla fine è crollata, urlando e proclamando la sua innocenza. Ma i dubbi su quanto accaduto al piccolo Loris restano. Perché la mamma ha mentito? Perché ha riconsegnato le fascette alle maestre? Perché nei suoi racconti ha omesso di essere tornata a casa quella mattina del 29 novembre per appena 3 minuti? Le telecamere di sorveglianza e le prove degli agenti smentiscono e smontano i suoi racconti e il giallo sull’omicidio del piccolo Loris, strangolato ad appena 8 anni, rimangono.
Intanto le indagini proseguono, con gli elicotteri della polizia e dei carabinieri che dalla mattina di sabato si sono alzati in volo per cercare anche dall’alto lo zainetto di Loris. Uno zainetto blu con le cinghie gialle che, secondo l’ipotesi degli investigatori, è stato gettato da qualche parte o dall’assassino o da qualcuno che potrebbe averlo aiutato.
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