Andrea Loris Stival. Veronica Panarello, vita in carcere: prima visita
di Redazione Blitz
Pubblicato il 28 Dicembre 2014 - 11:39 OLTRE 6 MESI FA
Andrea Loris Stival. Veronica Panarello, vita in carcere: prima visita (foto Ansa)
RAGUSA – Veronica Panarello in carcere continua a professare la propria innocenza: la mamma di Andrea Loris Stival dice di non aver ammazzato il figlio di 8 anni (anche se è stata arrestata e al momento è l’unica indagata). Giovanni Panepinto, deputato regionale del Pd, è andato a trovarla in carcere e ha raccontato l’incontro a Francesco Viviano e Alessandra Ziniti, che l’hanno poi messo nero su bianco su Repubblica.
Panepinto ha parlato di una donna fiera, che con calma e fermezza ha ribadito la propria innocenza:
«Sono innocente, lo dimostrerò. Uscirò di qui e presto tornerò dalla mia famiglia», dice con voce ferma, senza mai abbassare lo sguardo e respingendo la timida offerta del parlamentare di tornare a trovarla per portarle quello che potrebbe servirle in carcere.
Anche se, ricordano Viviano e Ziniti, la famiglia sembra averla abbandonata, visto che quella di Panepinto è stata la prima visita che Veronica ha ricevuto in carcere:
Lei che è stata abbandonata da quasi tutta la sua famiglia e soprattutto dal marito Davide che non è mai andato a trovarla né (per il momento) ha intenzione di farlo, dilaniato dal dolore e da mille dubbi, ma convinto anche che le bugie di sua moglie siano la prova del suo coinvolgimento nell’atroce morte di Loris. Solo Francesco Panarello, il “padre” che non è suo padre, è andato di nuovo a trovarla portandole due pacchi di indumenti nuovi, alcuni dei quali inviati dai “fan” che si ritrovano sulle pagine Facebook aperte per solidarizzare con lei e sulle quali si confrontano, dividendosi, anche i familiari. È avvolta in una tuta blu Veronica, il viso smunto e i capelli tirati in una coda.
Questo il sunto del colloquio tra Panepinto e la Panarello:
«Veronica, vorrei farle le condoglianze per la perdita di suo figlio». È l’unico momento in cui lo sguardo di Veronica, le mani strette in quelle del deputato Pd, sembra velarsi di commozione. Risponde a monosillabi alle timide domande del consigliere regionale. «Come sta?» «Sto bene». «Mangia? È assistita bene?». «Sì, viene il medico tutti i giorni». «Ma quanti anni ha, 25? Sembra così piccola…» «Ne ho 26». «Desidera qualcosa? Se ha bisogno posso tornare a trovarla ». «Non mi serve nulla, dimostrerò la mia innocenza e uscirò presto di qui. Devo tornare a casa da mio marito e mio figlio». «Deve avere pazienza…»
Questa è la giornata di Veronica in cella raccontata dai due giornalisti di Repubblica:
tempo scandito dal colloquio quotidiano con lo psichiatra, dalla visita del medico che la costringe a pesarsi ogni giorno per controllare che il suo rifiuto (ormai non più totale) del cibo non vada oltre il livello di guardia.
Gallery
Il corteo di auto, con Veronica Panarello, accusata di aver ucciso il figlio Loris Stival e di averne occultato il cadavere, che lascia la Procura di Ragusa
Veronica Panarello esce dalla sua abitazione con il cappuccio nero di un giubbotto a coprirle il volto.
Veronica Panarello esce dalla sua abitazione con il cappuccio nero di un giubbotto a coprirle il volto.
Veronica Panarello (C), la mamma di Loris Stival, sorretta da marito all’uscita dalla Questura di Ragusa.
Veronica Panarello, la mamma di Loris Stival, in una foto tratta dal suo profilo Facebook.
Salvatore Panarello (S), zio materno di Loris (D), e il nonno materno, davanti all’abitazione della famiglia del bambino ucciso nel Ragusano, Santa Croce Camerina (Ragusa), 4 dicembre 2014.
Veronica Panarello, la mamma di Loris Stival, in una foto tratta dal suo profilo Facebook.
Veronica Panarello , la mamma di Loris Stival in una foto tratta dal suo profilo Facebook.
Un fermo immagine tratto dal filmato di una telecamera di sorveglianza il giorno della scomparsa di Loris Stival e mandato in onda dal Tg1 del 3 dicembre 2014 mostra l’auto della famiglia Stival.
Salvatore Panarello (D), zio materno di Loris, e il nonno materno (S), davanti all’abitazione della famiglia del bambino ucciso nel Ragusano, Santa Croce Camerina (Ragusa), 4 dicembre 2014.
Una immagine contenuta nell’ordinanza di convalida del fermo mostra l’auto di Veronica Panarello davanti al supermercato Vanity Haouse alle 8.30 del 29 novembre 2014.
Un alberello, letterine, stelle di Natale, pupazzetti e addobbi natalizi, deposti sul luogo del ritrovamento del cadavere del piccolo Loris, Santa Croce Camerina (Ragusa), 9 dicembre 2014.
L’avvocato di Veronica Panarello, Francesco Villardita, all’ingresso della questura di Ragusa, dove si svolge l’interrogatorio della mamma accusata dell’omicidio del figlioletto Loris, 9 dicembre 2014.
Agenti di polizia all’esterno del palazzo della questura di Ragusa, in cui si sta svolgendo l’interrogatorio di Veronica Panarello, accusata dell’omicidio del figlioletto Loris, 9 dicembre 2014.
Nell’immagine fornita dalla Squadra Mobile di Ragusa i rilievi della polizia scientifica il giorno del ritrovamento del cadavere del piccolo Loris Stival a Santa Croce Camerina (Ragusa).
Orazio Fidone, il cacciatore che sabato scorso ha ritrovato il corpo del piccolo Loris Stival, sollecitato dai giornalisti torna a parlare in piazza, Santa Croce Camerina (Ragusa), 6 dicembre .
Un biglietto: “Mi chiamo Loris come te, la tua storia non la dimenticheremo mai. Quando qualcuno mi chiamerà ti penseremo sempre…”
Il marito di Veronica Panarello
La sequenza di cinque immagini contenute nell’ ordinanza di convalida del fermo emessa dal Tribunale di Ragusa nei confronti di Veronica Panarello, madre del piccolo Andrea Loris Stival. Le immagini si riferiscono al sopralluogo del posto dove è stato ritrovato il cadavere di Loris.
In un fermo immagine, gentilmente concesso dal quotidiano ‘La Sicilia’, si vede la polo nera di Veronica Panarello che si allontana dalla sua abitazione alle 08.42 del 29 novembre 2014
Veronica Panarello esce dalla Questura di Ragusa
Loris Stival con la madre Veronica Panarello e la nonna, Pina Stival, posano in un presepe vivente, Santa Croce di Camerina (Ragusa)
Acque agitate nel Pd. Pomo della discordia: il dietrofront di Elly Schlein sul reato dell’ abuso d’ufficio abolito per legge (199 voti favorevoli, 102 contrari). La segretaria ed il suo cerchio magico ora dicono no, i sindaci piddini invece sono favorevoli. La riforma della giustizia sta mandando in frantumi l’unità del partito. Già in crisi […]