ROMA – A 22 anni dal trapianto che gli aveva salvato la vita, è morto Andrea Mongiardo, il giovane che ricevette il cuore di Nicholas Green. E’ deceduto all’età di 37 anni a causa delle conseguenze di un linfoma. Nel 1994, quando di anni ne aveva solo 15, era stato trapiantato con il cuore del bimbo americano di 7 anni ucciso sull’autostrada Salerno-Reggio Calabria durante un tentativo di rapina. L’intervento era stato eseguito presso l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma.
Era il 29 settembre del 1994 quando, sull’autostrada Salerno-Reggio Calabria, nei pressi dell’uscita di Vibo Valentia, l’automobile su cui viaggiava Nicholas insieme ai genitori venne scambiata per quella di un gioielliere e colpita da proiettili sparati da due rapinatori. Seguirono due giorni di coma, quindi il decesso, il primo ottobre, al Policlinico di Messina, e la decisione dei genitori di autorizzare l’espianto degli organi. Cuore, fegato, pancreas, i due reni e le cornee: sette persone ebbero salva o migliorata la vita. Centina di migliaia di persone si strinsero idealmente intorno alla famiglia, con lettere, messaggi e attestazioni di stima.
L’episodio ispirò film, libri e centinaia di articoli di giornale, sensibilizzando ad un gesto di generosità all’epoca ancora raro. “Il primo ottobre 2016 Nicholas avrebbe compiuto 29 anni e forse oggi avrebbe dei figli”, aveva detto all’Ansa il padre Reginald, che sarà a Roma a fine ottobre per partecipare al 40/esimo Congresso della Società Italiana di Trapianti di Organo. “Pochi mesi fa – aggiunge – ho incontrato uno dei suoi amici che non vedevo da tempo. Mi ha fatto pensare a come sarebbe oggi Nicholas, che nel 1994 aveva solo 7 anni. Da allora non ho mai smesso di parlare a convegni e rilasciare interviste, per spiegare l’importanza di decidere di donare gli organi. E’ un modo per continuare a sentire mio figlio ancora vivo”.