L’ appartamento romano di via Giulia in cui il capo della Protezione Civile Guido Bertolaso ha vissuto per un periodo nel 2003 gli è stato ” messo a disposizione gratuitamente da un amico personale che, come ho già detto, non era Diego Anemone”. Lo ha detto lo stesso Bertolaso che, però, allo stesso tempo si è rifiutato di rivelare ai cronisti il nome dell’amico ‘generoso’.
“Non voglio esporlo ha questa macelleria mediatica”, ha aggiunto il capo della Protezione civile anche se l’uomo misterioso non è destinato a rimanere tale a lungo visto che Bertolaso si è detto disponibile a raccontare tutto, compresa l’identità dell’amico, ai magistrati di Perugia che indagano sulla vicenda.
Bertolaso, quindi, ha replicato alle parole dell’architetto Angelo Zampolini che ai magistrati di Perugia ha raccontato di aver pagato lui l’affitto al capo della Protezione Civile. Bertolaso “esclude” anche che quell’immobile quando lui vi andò nel 2003 fosse stato appena ristrutturato e ribadisce “di non ricordare di aver mai conosciuto l’architetto Zampolini”.
Presenziando alla parata del 2 giugno Bertolaso si è poi rivolto ad alcuni interlocutori affermando: “Vogliono distruggere tutto questo, vogliono distruggere la Protezione Civile”.
“Vogliono distruggere il lavoro di anni” ha ripetuto Bertolaso mentre lungo via dei Fori Imperiali sfilava il settore dedicato alla Protezione Civile, con tutti i Corpi dello Stato che formano il sistema. Al termine della parata, dopo una lunga chiacchierata con il suo vice, il prefetto Franco Gabrielli, Bertolaso ha lasciato il palco senza ulteriori commenti.