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Balducci, trovati conti milionari a San Marino. Bertolaso nei guai per una telefonata della “cricca”

di Sandro |10 Giugno 2010 10:12

Angelo Balducci

A mettere nei guai Guido Bertolaso, fornendo agli investigatori la traccia su una possibile casa all’estero messa a disposizione del numero uno della Protezione Civile, sarebbero due imprenditori inseriti nella “cricca”. Lo riferisce il Corriere della Sera. I due, in una delle intercettazioni non ancora depositate, avrebbero fatto riferimento a un’abitazione, un “appoggio – come lo definisce lo stesso Bertolaso in un’altra conversazione – oltreconfine. Nei colloqui si parla di Montecarlo, per questo i magistrati di Perugia hanno ordinato ai carabinieri dei Ros nuovi accertamenti in particolare sulla Costa Azzurra, anche se non possono escludersi altre località. Sia Angelo Balducci che Diego Anemone, infatti, in passato hanno effettuato numerosi investimenti all’estero, soprattutto in Tunisia.

I militari sono alla ricerca di immobili ma soprattutto di denaro. Nei giorni scorsi i pubblici ministeri Sergio Sottani e Alessia Tavarnesi sono venuti a conoscenza dell’esistenza di depositi bancari a San Marino intestati allo stesso Balducci e al commissario per i Mondiali di Nuoto Claudio Rinaldi, conti su cui sarebbero transitati diversi milioni di euro. Stessa cosa vale per il Lussemburgo, dove sono già stati rinvenuti trovati 3 milioni di euro di Balducci e 2 di Rinaldi. Non è da escludere quindi che anche Anemone abbia portato lì una parte del suo bottino.

Le indagini della Guardia di Finanza hanno già dimostrato come negli ultimi anni le imprese di Anemone abbiano quadruplicato il fatturato grazie all’aggiudicazione di numerosi appalti inseriti nel programma dei “Grandi Eventi”, favorite da un’assegnazione con procedure più rapide e sottoposte a un minor numero di controlli. In cambio l’imprenditore avrebbe elargito numerosi favori ai suoi interlocutori, mettendo a disposizione fondi per l’acquisto di appartamenti all’ex ministro Claudio Scajola, al generale dei servizi segreti Francesco Pittorru e al genero del manager delle Infrastrutture Ercole, e ristrutturando gratuitamente decine di locali.

Gli interventi effettuati da Anemone, secondo quanto rilevato finora dalle indagini, e inseriti nella famosa lista trovata in uno dei computer della ditta dell’imprenditore sarebbero circa una quarantina. Dall’udienza tenutasi mercoledì per decidere il commissariamento di tutte le società che fanno capo all’imprenditore, è anche emerso che nella maggior parte dei casi non sarebbero state emesse fatture e che per quanto riguarda i lavori effettuati per il Vaticano, la cifra dovuta sarebbe stata in realtà accantonata in modo da poter contare su una provvista in contanti da utilizzare in caso di necessità. Esisterebbe dunque una sorta di “disponibilità ‘in bianco’” che le imprese di Anemone avrebbero potuto usare per compiacere funzionari pubblici.

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