Angelo Peveri condannato a 4 anni e 6 mesi: sparò ai ladri nel suo cantiere Angelo Peveri condannato a 4 anni e 6 mesi: sparò ai ladri nel suo cantiere

Angelo Peveri condannato a 4 anni e 6 mesi: sparò ai ladri nel suo cantiere

Angelo Peveri condannato a 4 anni e 6 mesi: sparò ai ladri nel suo cantiere
Angelo Peveri condannato a 4 anni e 6 mesi: sparò ai ladri nel suo cantiere (Ansa)

PIACENZA – E’ stata confermata dalla Corte di Cassazione la condanna per tentato omicidio nei confronti dell’imprenditore piacentino Angelo Peveri che, la notte del 6 ottobre del 2011, sparò con un fucile a una banda di ladri romeni dentro il suo cantiere. Dei tre romeni, che stavano rubando gasolio, uno venne ferito molto gravemente. L’imprenditore raccontò ai Carabinieri di essere esasperato dai continui furti che stava subendo in quel periodo.

La Cassazione ha confermato la condanna di 4 anni e 6 mesi di reclusione, nonostante il Procuratore Generale della Cassazione avesse chiesto di accogliere il ricorso della difesa dell’avocato Paolo Fiori del Foro di Piacenza e di rinviare nuovamente alla corte di Appello per un nuovo esame. 

Il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha commentato: “Nell’ottobre 2011 Angelo Peveri sparò a due rumeni che gli stavano rubando del gasolio, ferendone gravemente uno. Per la sua azienda era il terzo furto nel giro di poco tempo. Così, questo imprenditore di Piacenza è stato condannato a 4 anni e 6 mesi per tentato omicidio. I due rumeni hanno patteggiato 10 mesi e 20 giorni per tentato furto. Dopo quella sera maledetta, il signor Angelo ha subito altri tredici furti di gasolio. Tredici. È un’altra vicenda che ci spinge ad approvare una legge seria sulla legittima difesa“. 

“Sapevamo che tutto questo sarebbe potuto succedere, ma non ce l’aspettavamo”. Lo afferma all’AdnKronos Martina Peveri, la figlia di Angelo Peveri. A questo punto “è difficile avere fiducia nella giustizia, ma è giusto crederci”, sottolinea. “Abbiamo fatto ricorso in Cassazione e il procuratore generale aveva chiesto il rinvio del processo al secondo grado di giudizio in un’altra sezione, ma i giudici non ne hanno tenuto minimamente conto confermando la sentenza definitiva” continua Martina Peveri. Ora la famiglia attende le motivazioni della sentenza. “Aspettiamo e vedremo come muoverci”, continua la figlia dell’imprenditore.

 

 

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