In crisi per il lavoro precario, si uccide con un paio di forbici

Si è prima ferito alla gola un paio di forbici, poi, dopo che il padre aveva tentato di salvarlo, ha afferrato un coltello da cucina e si è ucciso con un fendente alla gola.

Protagonista della vicenda, avvenuta nella notte tra il 5 e il 6 giugno in un’abitazione di Avellino, un uomo di 35 anni. Secondo quanto è stato ricostruito dai carabinieri, l’uomo aveva già in passato tentato di togliersi la vita, tagliandosi le vene dei polsi con una lametta ma era stata salvato dal padre.

Ultimamente sembrava provato a causa della sua precaria posizione occupazionale. Ieri l’uomo si è chiuso nel bagno e ha preso le forbici, iniziando a ferirsi al collo.

L’anziano padre ha capito la situazione di pericolo, è corso in bagno e ha tentato di mettere il figlio in salvo. Ma l’uomo è scappato in cucina dove ha afferrato un coltello e si è inferto dei fendenti alla gola.

Chiamato il “118”, i medici non hanno potuto fare altro che costatare il decesso del 35enne. La salma è stata portata all’ospedale “Moscati” per l’esame medico legale mentre la magistratura ha disposto il sequestro dell’abitazione.

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