L’Anm: “Dopo le minacce a Pignatone lo Stato dia maggiore tutela ai magistrati”

”Lo Stato non può lasciare solo chi si sforza di garantire il controllo di legalità in zone del Paese dove opera una delle più cruente forme di criminalità organizzata come la ‘ndrangheta”. Lo sostiene l’Associazione nazionale magistrati che esprime ”forte solidarietà e affettuosa vicinanza” al procuratore di Reggio Calabria Giuseppe Pignatone, dopo che è stato ritrovato un bazooka davanti alla sede della Procura di Reggio. L’Anm chiede a Governo e Parlamento ”interventi seri e coerenti, volti ad affrontare le reali emergenze del settore giustizia, troppo spesso dimenticate a fronte di una irresponsabile campagna di delegittimazione sistematica delle istituzioni giudiziarie.

La giunta del sindacato delle toghe definisce ”gravissimo” l’ episodio intimidatorio nei confronti di Pignatone e che è legato al ”suo coraggioso impegno nella lotta contro la criminalità organizzata. Si tratta di una vicenda estremamente allarmante, che purtroppo fa seguito a una lunga serie di minacce e di attentati in danno dei magistrati che quotidianamente operano con impegno e abnegazione in una realtà difficile come la Calabria”. Sicura ”che questi magistrati non si lasceranno intimidire”, l’Anm rinnova ”la richiesta di adeguate forme di protezione e di tutela, già rivolta al ministro della Giustizia e al ministro dell’Interno”. Perché questo ”non può essere un problema della Calabria o dei magistrati calabresi, ma di tutta la magistratura italiana e di tutto il Paese”.

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