Anna Giordanelli uccisa durante jogging: cognato confessa

Anna Giordanelli uccisa durante jogging: interrogato un uomo
Anna Giordanelli (Foto Ansa)

CETRARO (COSENZA)  –  Anna Giordanelli uccisa mentre faceva jogging a Cetraro (Cosenza): il cognato ha confessato. L’uomo, Paolo Di Profio, è stato fermato dopo un lungo interrogatorio.

Di Profio, infermiere dell’ospedale di Cetraro e marito della sorella della vittima, avrebbe motivato l’omicidio con i dissidi che aveva avuto con la moglie che avrebbero portato alla rottura del suo matrimonio. Dissidi che attribuiva ad Anna Giordanelli.

Da subito gli investigatori avevano scartato il movente sessuale e quello della rapina. In mattinata avevano trovato l’arma con cui la donna, medico di base di 53 anni, è stata uccisa nel pomeriggio di mercoledì 27 gennaio: si tratta di un piede di porco che era stato abbandonato vicino al luogo del delitto, sul lungomare di Cetraro, e sul quale sono state trovate tracce di capelli e di sangue, appartenenti presumibilmente alla vittima.

Sul cadavere non sono stati riscontrati altri segni di violenza né ferite da difesa, quasi che sia stata colta di sorpresa dal suo assassino. 

Anna Giordanelli, medico di base di 53 anni, era sposata con un dipendente comunale, dal quale aveva avuto tre figli. Era molto stimata sia come persona sia come professionista.

PROCURATORE: “STIAMO STRINGENDO IL CERCHIO” – “Stiamo stringendo il cerchio”, ha detto il Procuratore di Paola Bruno Giordano in merito alle indagini sul delitto della dottoressa.

Dalla dinamica dell’omicidio (la donna è stata uccisa con alcuni colpi alla testa e non avrebbe altre ferite) gli investigatori si sono convinti che la vittima conosceva, quantomeno di vista, il suo aggressore e che non temeva per la sua vita.

In un primo momento la morte di Anna Giordanelli era apparsa come un incidente stradale. Il corpo della donna è stato, infatti, trovato con la testa in giù tra l’asfalto e il marciapiede.

La dottoressa era da poco uscita di casa e aveva imboccato l’unica strada che dal centro storico di Cetraro conduce alla marina, una via molto trafficata. L’ipotesi dell’incidente stradale era stata avanzata perché sul posto sono state trovate tracce di pneumatici.

Il medico legale ha, però,  escluso che il trauma cranico che avrebbe causato la morte del medico fosse dovuto all’impatto con un’auto. Sulla sua testa sono state trovate lacerazioni molto profonde, causate dai colpi dati con un corpo contundente.

 

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