Sul decreto, ha spiegato Cancellieri, ”è stata data un’informazione non precisa, non è il decreto che riduce il sovraffollamento (per quello servono misure più strutturali come indulto o amnistia). Il provvedimento – ha sottolineato – serve invece ad individuare la tipologia di persone che hanno compiuto reati non socialmente pericolosi, che sono sotto il controllo del giudice e che hanno tutti una serie di garanzie tali da non destare allarme sociale e quindi possono espiare pene alternative alla detenzione in carcere”.
”Altra cosa – ha osservato il ministro – è il sovraffollamento che ufficialmente è di 20 mila unità, ma in realtà è di gran lunga maggiore ed è’ quindi un problema che chiede un intervento epocale”.