Annamaria Franzoni torna a casa, marito Stefano Lorenzi: “Lasciateci tranquilli”

di Giorgia Bentivogli (Ansa)
Pubblicato il 28 Giugno 2014 - 01:43 OLTRE 6 MESI FA
Annamaria Franzoni torna a casa, marito Stefano Lorenzi: "Lasciateci tranquilli"

Annamaria Franzoni (Foto Ansa)

BOLOGNA – La nuova vita di Annamaria Franzoni riparte da Ripoli, in provincia di Bologna, con una giornata all’insegna della tranquillità. In casa e al riparo dalle telecamere. Assieme ai familiari stretti, solo quelli che è autorizzata a vedere. “Lasciateci tranquilli. Vogliamo tornare a una vita normale”, chiede Stefano Lorenzi, il marito della Franzoni, in un appello alla trasmissione ‘Segreti e delitti’ di Canale 5.

Lorenzi ha detto:

“Sì, siamo contenti, Annamaria è tornata a casa. Anche Davide e Gioele sono contentissimi, come tutti noi. Vorremmo continuare a vivere queste giornate come ci è permesso, con la serenità nostra, di una famiglia normale. Ora si guarda avanti, guardiamo al futuro. Vorremmo tornare a essere quelli che siamo: nella nostra vita tranquilla e possibilmente che questo assedio termini”.

Prove di normalità, di quella routine che deve essere a lungo mancata ad Annamaria mentre era in carcere a Bologna. La giornata del 27 giugno infatti è stata dedicata al ritrovato menage di famiglia, al pranzo, al figlio minore che gioca con i suoi amichetti. E’ il nucleo familiare che i giudici del tribunale di Sorveglianza di Bologna, nel concederle la detenzione domiciliare per scontare il residuo della pena inflitta dopo la condanna per l’omicidio del figlio Samuele, hanno considerato come determinante nel nuovo equilibrio della donna.

Una famiglia per i giudici “coesa” e “ampiamente favorevole ad accoglierla e a sostenerla”. Stefano, il marito, era uscito di buon’ora. Alle 7.30 è andato a lavorare. Poco dopo Davide, il figlio maggiore, oramai 19 anni, ha aperto la porta della villetta a due piani. In mano la ciotola con la pappa per il labrador di casa, Edo. Poi la giornata è trascorsa uguale alle altre a Ripoli. Fatta di un via vai di bambini, tra i tanti che scorrazzano per il paesino, venuti a giocare con Gioele, il più piccolo, 11 anni.

Annamaria, che potrebbe avere fino a quattro ore al giorno di uscita a disposizione per svolgere le incombenze necessarie alla gestione della vita familiare, nel suo primo giorno a casa ha deciso di non uscire. Con ogni probabilità appunto per evitare i giornalisti che ancora stazionano a Ripoli. Forse proprio perché, l’esposizione mediatica, come ha spiegato anche il consulente del Tribunale Augusto Balloni, le può solo nuocere.

A far la spesa, a comperare pane, acqua e biscotti, vanno i bambini. Vanno alla Bottega, di fatto l’unico negozio del paesino di pochi abitanti. Lo gestisce Monia, che non ha dubbi.

“Noi siamo contenti – dice parlando anche a nome dei suoi concittadini – è giusto che Annamaria sia qui. E’ giusto per i suoi figli. Poi cosa cambia? Era già spesso qua. Loro sono tutti brava gente”.

Ripoli infatti si era già abituato al ritorno di Annamaria. Alla sua presenza nei giorni di permesso concessi dalla Sorveglianza. E forse per questo i concittadini di Annamaria non sembrano troppo scomposti dalla improvvisa notorietà del borghetto. Nella messa del mattino il parroco, don Marco Baroncini, da sempre molto vicino ai Lorenzi, non ha ritenuto necessario affrontare il tema della detenzione domiciliare della loro concittadina più famosa.

“E perché avrei dovuto farlo?”, chiede ridendo il giovane prete. “Non ce n’era davvero bisogno. Per la gente di Ripoli è tutto tranquillo”. E a guardare la casa dei Lorenzi, con le oche nel giardino, la musica mescolata al rumore dei cartoni animati che esce dalla finestra, sembra proprio una giornata normale, con la porta di casa aperta, le chiavi nella toppa. Ad un certo punto dalla villetta dei Lorenzi all’ora di pranzo si alza il profumo di carne alla griglia e peperoni. Monia del negozio degli alimentati sorride e sottolinea: “Lo sanno tutti, Annamaria è sempre stata un’ottima cuoca”.

(Foto Ansa)