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Antonello Montante, l’ex leader di Sicindustria condannato a 14 anni di carcere per corruzione

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Antonello Montante condannato a 14 anni per corruzione e associazione a delinquere

PALERMO – Il presidente della Commissione Antimafia siciliana ha parlato di un “governo parallelo che per anni ha occupato militarmente le istituzioni regionali” anche in nome dell’antimafia. La stampa l’ha definito un “sistema”. Secondo l’accusa Antonello Montante, condannato stasera a 14 anni di reclusione, piccolo industriale di Serradifalco (Caltanissetta) arrivato al vertice di Sicindustria, presidente di Unioncamere Sicilia, della Camera di Commercio di Caltanissetta, e responsabile legalità di Confindustria nazionale, sarebbe stato al centro di una rete di relazioni con politici, investigatori e alti dirigenti regionali.

Pesanti le accuse dei giudici, secondo i quali Montante sarebbe riuscito a condizionare le scelte della macchina amministrativa e del governo siciliano. Un’ascesa veloce quella dell’imprenditore, passato dalla realizzazione di ammortizzatori e pezzi meccanici alla fabbricazione di bici di lusso, e diventato icona dell’imprenditoria pulita.

“Ci aspettavamo viste le premesse una condanna ma non così pesante. Leggeremo le motivazioni. Tenete conto che una condanna in abbreviato a 14 anni prevede una pena base di 21 anni: siamo quasi all’omicidio”. Lo ha detto Giuseppe Panepinto, uno dei legali di Antonello Montante condannato a 14 anni di carcere questa sera dal gup nisseno. L’avvocato ha detto che Montante farà appello.

La Procura di Caltanissetta ha condotto le indagini: Montante è stato arrestato con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione. I magistrati indagavano sull’industriale nisseno e secondo i giudici sarebbe inoltre stato informato in tempo reale degli sviluppi della inchiesta. Lo scenario aperto dal lavoro dei pm ha fatto emergere connivenze istituzionali e politiche. 

Dopo la conclusione dell’inchiesta, l’industriale ha scelto il processo in abbreviato. Gli altri indagati sono sotto processo davanti al tribunale: tra loro anche l’ex presidente del Senato Renato Schifani. I pm ipotizzano che fossero legati a Montante, ora ai domiciliari per motivi di salute: vertici delle forze di polizia e dei Servizi, prefetti, imprenditori, giornalisti, magistrati. Secondo l’inchiesta l’imprenditore di Serradifalco sarebbe stato il destinatario di decine di richieste di raccomandazione: gli investigatori ne hanno trovate almeno una novantina, arrivate tra il 2007 e il 2015, e altre 40 di soggetti che erano stati “certamente” segnalati.

L’elenco con nomi e cognomi sarebbe stato recuperato nel corso delle indagini: un file excel all’interno delle cartelle ‘curric per sen’ e ‘tutti’; un altro file denominato ‘curriculum vitae 11.06.12’ trovato nel server ormai dismesso della società ‘M.s.a’. Poi le carte sequestrate sia nell’abitazione di Montante sia negli uffici di Confindustria Sicilia a Palermo. (fonte ANSA)

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