Antonio Catricalà, ex sottosegretario morto suicida a Roma. Si è sparato un colpo di pistola Antonio Catricalà, ex sottosegretario morto suicida a Roma. Si è sparato un colpo di pistola

Antonio Catricalà morto suicida a Roma: l’ex sottosegretario si è sparato un colpo di pistola sul balcone

L’ex viceministro e sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Antonio Catricalà, trovato morto suicida nella sua abitazione a Roma, nel quartiere Parioli. Il corpo era sul balcone di casa. Catricalà, che aveva 69 anni, secondo quanto si apprende da fonti investigative, si è tolto la vita sparandosi un colpo di pistola. Secondo quanto riportato da Dagospia, Catricalà da tempo era malato di cancro.

Aggiornamento ore 11:58.

Antonio Catricalà ha ricoperto l’incarico di presidente dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato per sei anni, dal 2005 al 2011. Nel suo lungo curriculum anche una duplice esperienza come sottosegretario alla presidenza del Consiglio, prima con il governo Berlusconi – dal 2001 al 2005 – poi con Mario Monti, dal 2011 al 2013.

Antonio Catricalà, una vita sempre al vertice

Antonio Catricalà, nato a Catanzaro il 7 febbraio 1952 è stato un avvocato, magistrato, dirigente pubblico e politico italiano. Avvocato cassazionista, è stato magistrato del Consiglio di Stato della Repubblica italiana, presidente dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato. Poi Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con funzioni di segretario dello stesso e anche Viceministro al Ministero dello Sviluppo Economico.

Il 2 maggio 2013 nominato Viceministro al Ministero dello Sviluppo Economico con il Ministro Flavio Zanonato nel Governo Letta con delega alle comunicazioni. Il 30 giugno 2015 viene nominato presidente dell’OAM (Organismo per la gestione degli Elenchi degli Agenti in attività finanziaria e dei Mediatori creditizi). Il 20 aprile 2017 nominato presidente di Aeroporti di Roma S.p.A..

Catricalà , morto il “civil servant”

Un civil servant apprezzato in modo particolare nel centrodestra. Tanto da essere candidato nel 2014 alla carica di giudice della Corte costituzionale in sostituzione del giudice Luigi Mazzella. Catricalà sostenuto poi direttamente da Silvio Berlusconi e Gianni Letta, superando la candidatura di un azzurro doc, quella dell’ex Presidente della Commissione Affari Costituzionali della Camera e della Commissione d’inchiesta sul G8 di Genova Donato Bruno. E le voci di un suo nuovo ruolo nel governo erano cominciate a circolare proprio pochi giorni fa, facendolo entrare nella rosa dei possibili sottosegretari a Palazzo Chigi, quando Sergio Mattarella conferì l’incarico a Mario Draghi di formare il nuovo Esecutivo.

 

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