Laudati rischia il trasferimento. Accusa: “Aiutò Berlusconi e Gianpi Tarantini”

Pubblicato il 11 Febbraio 2013 - 18:00| Aggiornato il 17 Giugno 2022 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Antonio Laudati rischia il trasferimento d’ufficio per incompatibilità: il procuratore di Bari è accusato dai pm di Lecce di aver aiutato Silvio Berlusconi e l’imprenditore barese Gianpaolo Tarantini a eludere le indagini sulle escort. Scrive l’Ansa che la Prima Commissione del Csm gli ha aperto a maggioranza la relativa procedura.

Cinque i voti a favore dell’apertura della procedura, contrario solo il laico del Pdl Nicolò Zanon. Poco più di un anno fa il Csm aveva archiviato l’esposto del pm barese Pino Scelsi che accusava Laudati di aver rallentato la sua inchiesta sulle escort portate nelle residenze di Silvio Berlusconi, quando era a capo del governo, e di aver affidato a una ”aliquota” Gdf un’indagine parallela per controllare il lavoro dei sostituti.

Ma quel fascicolo è stato riaperto nel novembre scorso a seguito degli sviluppi dell’inchiesta di Lecce, che vede Laudati accusato di favoreggiamento di Berlusconi e Tarantini, e di abuso d’ufficio per aver indagato illecitamente due pm del suo stesso ufficio, Scelsi e Desiré Digeronimo. In questi mesi la Commissione ha compiuto una sorta di pre-istruttoria, ascoltando il procuratore generale di Bari Pizzi e i pm Pasquale Drago, Anna Maria Tosto e Giorgio Lino Bruno.

Ora però partirà l’indagine vera e propria, il cui primo atto sarà la convocazione di Laudati perché possa difendersi, anche con l’assistenza di un collega o di un avvocato, dalle contestazioni che gli vengono mosse. Solo al termine degli accertamenti che saranno ritenuti necessari la Commissione deciderà se proporre al plenum il trasferimento del procuratore o una nuova archiviazione.