ROMA, 3 FEB – Avevano gonfiato del 15-20% i costi di alcuni appalti del valore complessivo di un milione di euro per lavori di manutenzione della rete ferroviaria in provincia di Roma: per questo nove ex dipendenti di Rete ferroviaria italiana (Rfi), societa' del gruppo Ferrovie dello Stato italiane (Fsi), sono indagati dalla procura di Civitavecchia. I nove, tra cui direttori e assistenti ai lavori, sono stati licenziati da Rfi nei mesi scorsi, secondo quanto riferito dalla Polizia ferroviaria del Compartimento del Lazio che ha svolto l'indagine.
Indagati anche quattro titolari e referenti di due aziende incaricate dei lavori. I reati contestati sono concorso in peculato, truffa aggravata e falso ideologico.
L'inchiesta 'Iron Bridges' (Ponti di ferro) e' scaturita tre anni fa da un'altra sul riutilizzo di migliaia di tonnellate di binari dismessi. Avvalendosi anche di intercettazioni telefoniche ed ambientali l'indagine ha portato a scoprire presunti illeciti relativi ai lavori di manutenzione straordinaria su due ponti ferroviari sulla Roma-Grosseto e per il rifacimento della stazione di Anguillara, in provincia di Roma. In sostanza, secondo quanto riferito dalla Polfer, i dipendenti di Rfi avrebbero usato materiali e manodopera di Fs per lavori che invece erano in carico alle aziende appaltatrici.
Queste ultime avrebbero quindi ricavato un profitto maggiorato per circa 150-200 mila euro. Quale fosse il guadagno per i dipendenti infedeli di Rfi non e' al momento accertato, ma non e' escluso che siano state pagate delle tangenti. Rfi ha fornito piena collaborazione, riferiscono gli inquirenti, nominando una commissione d'inchiesta al termine dei lavori della quale i nove dipendenti sono stati licenziati.