Appalti Enav: chiuse inchieste sulle false fatture

ROMAR – Chiuse a Roma le indagini su uno dei capitoli di inchiesta sugli appalti Enav: si tratta di quello riguardante un presunto giro di false fatture per operazioni inesistenti. Rischio processo per l'imprenditore Tommaso Di Lernia, l'ex ad di Selex, Marina Grossi, l'ex consulente di Finmeccanica Lorenzo Cola ed il manager Manlio Fiore.

Agli indagati e' stato notificato l'avviso di chiusura indagine. Si tratta della procedura che anticipa la richiesta di rinvio a giudizio. Concorso in emissione di false fatture e appropriazione indebita i reati contestati agli indagati dai pm Paolo Ielo, Alberto Caperna, Giovanni Bombardieri e Rodolfo Sabelli. Di Lernia, responsabile della societa' Print Sistem, e Cola sono accusati anche di evasione fiscale.

Quanto alla prima imputazione, gli inquirenti sostengono che Di Lernia, previo concerto con Cola, il quale avrebbe agito in accordo con Grossi e Fiore, avrebbe emesso fatture per circa due milioni e 400 mila euro, tra il febbraio 2009 ed il maggio 2010, per operazioni fittizie. Reato aggravato, per gli inquirenti, dal fatto che e' stato commesso al fine di creare fondi neri destinati anche a pubblici ufficiali ed incaricati di pubblico servizio per il compimento di atti contrari ai loro doveri di ufficio.

Di Lernia e Cola rispondono anche di evasione fiscale. L'ipotesi di accusa fa riferimento all'emissione di fatture per cinque milioni di euro emesse, sempre per operazioni inesistenti, dalle societa' cipriote Antinaxt Trading Limited (3 milioni e 393.560 euro) e Esmako Limited (1 milione 385.822 euro), ricondubili a Di Lernia, al fine di far evadere le imposte alla Print Sistem.

L'appropriazione indebita e' attribuita a tutti e quattro gli indagati. Secondo l'accusa gli indagati, in accordo tra loro, Di Lernia anche veicolando somme verso Cola, si sarebbero appropriati diuna parte di una somma, un milione e 900 mila euro, frutto di una sovrafatturazione.

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