Arrestato Leonardo Badalamenti, il figlio del boss Tano era latitante da anni Arrestato Leonardo Badalamenti, il figlio del boss Tano era latitante da anni

Arrestato Leonardo Badalamenti, il figlio del boss Tano era latitante da anni

Il figlio dello storico boss di Cosa nostra Tano Badalementi  arrestato dalla Dia a casa della madre a Castellamare del Golfo, in provincia di Trapani.

Su Leonardo Badalamenti c’era un mandato di cattura internazionale emesso dall’autorità giudiziaria di San Paolo, in Brasile, per associazione criminale finalizzata al traffico di stupefacenti e falsità ideologica. In attesa dell’estradizione, Badalamenti si trova ora nel carcere Pagliarelli di Palermo.

Leonardo Badalamenti, 60 anni, è il secondogenito di don Tano, il boss che negli anni settanta era a capo della cupola di Cosa Nostra e poi riconosciuto come mandante dell’omicidio di Peppino Impastato.

Leonardo Badalamenti andava in giro con un’identità falsa, quella dell’uomo d’affari brasiliano Carlos Massetti. Aveva anche registrato in quel paese la nascita del suo primo figlio chiamandolo come il nonno, Gaetano. Era latitante dal 2017 in seguito all’emissione da parte dell’autorità brasiliana.

In questi giorni Badalamenti ha ricevuto una denuncia dai carabinieri per essersi nuovamente impossessato di un casolare in contrada Uliveto a Cinisi, che gli era stato sequestrato. Il figlio del boss aveva infatti ottenuto dai giudici della corte di assise la restituzione del bene, finito per errore nel decreto di confisca.

Badalamenti e lo scontro violento con il sindaco di Cinisi

Senza attendere la notifica del provvedimento Badalamenti Jr ha rotto il catenaccio per tornare nuovamente in possesso dell’immobile. Be è nato uno scontro violentissimo con il sindaco di Cinisi Giangiacomo Palazzolo, tanto che sono intervenuti i carabinieri che lo hanno fatto sloggiare e lo hanno denunciato.

Tutto inizia dopo che il figlio del boss aveva presentato il 23 luglio scorso un’istanza al Comune, intimando al sindaco di sgomberare il casolare. Solo che il provvedimento di revoca della confisca è stato notificato a Badalamenti dai carabinieri di Castellammare del Golfo (città dove ormai vive), ma non ancora al sindaco di Cinisi.

Da qui lo scontro tra i due e la denuncia che i carabinieri hanno presentato contro Badalamenti, sembrerebbe per esercizio arbitrario delle proprie ragioni. Pure il sindaco Palazzolo ha presentato denuncia.

“Il signor Badalamenti – ha detto – ha attuato un comportamento grave e inaccettabile. Non siamo disposti a tollerare simili atteggiamenti da nessuno figuriamoci dal figlio di un boss. Rivendico la scelta di averlo allontanato dopo che si era già introdotto nell’immobile. Riteniamo che, a prescindere dal contenzioso, il signor Badalamenti non riavrà mai il suo bene perché esiste una legge che ci consente di trattenerlo al patrimonio di Cinisi e dei suoi cittadini. Una legge chiara che intendiamo applicare. Il casolare non è casa sua, ma dei ragazzi della nostra comunità. Anzi, sin d’ora mi adopererò affinché alcuni spazi siano assegnati a Casa Memoria (la casa natale di Peppino Impastato)”. (Fonte Ansa).

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