Arrestato studente, foto e video pedopornografiche nel suo computer

L'operazione Simon40 si è estesa in tutta Italia

Hard disk pieni di filmati e immagini di bambini piccoli costretti a subire abusi sessuali. È questo l’elemento che ha permesso alla polizia postale di Trento di arrestare uno studente di vent’anni. L’accusa, nei suoi confronti,  è di possesso di materiale pedopornografico.

L’indagine, che si è estesa in tutta Italia con 60 perquisizioni, è partita da Reggio Calabria e ha condotto anche all’arresto di un maestro di scuola elementare in Veneto e a cinque denunce. Sequestrati anche 92 computer, 83 hard disk esterni, 28 pendrive e 3.120 supporti ottici.

L’operazione “Simon40”, dal nome di un indagato che aveva diffuso del materiale pedoporngrafico in rete, nasce negli uffici di polizia postale di Reggio Calabria. Un agente ha finto “virtualmente” di essere un bambino prendendo contatti con un uomo. Quest’ultimo gli ha inviato attraverso la rete del materiale pedopornografico dando avvio all’indagine che ha permesso l’individuazione, da parte della polizia, di altri 55 utenti internet che possedevano e divulgavano foto e video di bambini vittime di abusi sessuali.

Il blitz in casa dello studente è avvenuto martedì mattina. Gli agenti hanno trovato moltissime foto, quasi 100mila, e decine di video. Il ragazzo è uno studente di ingegneria che vive con i genitori e ha sempre condotto una vita normale. Le immagini scoperte ritrarrebbero anche bambini di cinque anni.

Scuola di giornalismo Luiss*

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