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Arresti 'Ndrangheta, Angela Costantino: uccisa perché tradì il marito boss

di Emiliano Condò |14 Aprile 2012 8:19

REGGIO CALABRIA, 14 APR – Uccisa perche' tradi' marito boss. E' la storia di Angela Costantino, assassinata nel 1994 a Reggio Calabria. La squadra mobile reggina, grazie alle rivelazioni di alcuni pentiti tra cui Maurizio Lo Giudice, fratello del boss Nino, anche egli pentito, ha scoperto i tre presunti responsabili dell'omicidio della donna, arrestati nell'ambito dell'operazione che ha portato stamattina all'esecuzione di 12 ordinanze di custodia cautelare.

Dell'omicidio di Angela Costantino, il cui cadavere non e' mai stato trovato, sono accusati Vincenzo Lo Giudice, 51 anni, fratello di Nino e considerato uno dei capi della cosca; il cognato Bruno Stilo (51) e il nipote Fortunato Pennestri' (38). Angela Costantino era la moglie del pregiudicato Pietro Lo Giudice, 46 anni, figlio del boss Giuseppe e fratello di Vincenzo e considerato uno dei principali protagonisti della guerra di mafia registratasi a Reggio Calabria tra la meta' degli anni '80 e l'inizio degli anni '90. Giuseppe Lo Giudice e' stato a sua volta ucciso in un agguato nel 1990.

Secondo quanto e' emerso dalle indagini, Angela Costantino, madre di quattro figli, scomparsa mentre si stava recando a trovare il marito detenuto nel carcere di Palmi, fu uccisa perche' avrebbe avuto una relazione extraconiugale mentre il marito era detenuto. Comportamento che avrebbe indotto i capi della cosca Lo Giudice a ordinarne l'uccisione. Due giorni dopo la scomparsa della donna, a Villa San Giovanni (Reggio Calabria), fu trovata l'automobile (una Fiat Panda) alla guida della quale la donna si stava recando da Reggio Calabria a Palmi.

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