Arriva il carcere per chi imbratta i monumenti

ROMA – Se fosse gia’ stato in vigore, Mauro Magi, l’autore del danneggiamento della fontana del Moro di piazza Navona, sarebbe in carcere. Ma le cose stanno per cambiare: se il Parlamento approvera’ il provvedimento proposto dal ministro Galan e approvato oggi dal Consiglio dei Ministri, in casi del genere il Pm potra’ richiedere al Gip un’ordine di custodia cautelare nei confronti di chi sfregia, danneggia o ruba opere d’arte. Il disegno di legge delega – d’intesa con il ministero della Giustizia – introduce infatti il delitto di danneggiamento, deturpamento e imbrattamento dei beni culturali e paesaggistici con una pena ora aumentata da uno a sei anni di reclusione. Il provvedimento introduce per la prima volta il reato di ‘furto d’arte’ (con la reclusione non inferiore a un anno e non superiore a sei anni e multa da 5.000 a 10.000 euro).

Prevede anche il contrasto della condotta di ricerca illecita di beni archeologici mediante metal detector e ”per il delitto di uscita o esportazione illecite”, la pena della reclusione da uno a sei anni e la multa da 10.000 a 30.000 euro. ”Non ci sono piu’ attenuanti, il magistrato puo’ arrestare”, rileva Galan, che due giorni dopo l’atto vandalico di Piazza Navona aveva promesso nuove norme a tutela del nostro patrimonio artistico.

Spiega di aver scelto la formula del disegno di legge delega ”non solo perché le riforme penali si fanno normalmente così, ma soprattutto per lasciare spazio al dibattito parlamentare, sicuro che l’ampia condivisione bipartisan delle linee ispiratrici di questo disegno di legge potrà consentire comunque la sua rapida approvazione, pur con gli eventuali affinamenti”. Galan – come ha rivelato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta in un’affollata conferenza stampa a Palazzo Chigi – avrebbe voluto presentare il disegno di legge delega subito dopo i fatti di Piazza Navona.

”Ma ha voluto consultare tutti coloro che potevano essere coinvolti – spiega Letta -, per arrivare a un provvedimento conosciuto e fatto proprio da chi deve tutelare, e per prevenire i danni all’immenso patrimonio culturale che l’Italia ha la fortuna di avere”. Galan crede molto in questo provvedimento ”di civiltà, garantista e il più possibile liberale. Le pene vengono inasprite solo per consentire una maggiore tutela dei beni culturali”, spiega. Entusiasta Letta, che aggiunge: ”Quello dei Beni culturali è un ministero chiave nel nostro Paese, ne caratterizza l’identità vera. Valorizzando il nostro patrimonio forse potremo trovare la strada della ripresa”.

Il disegno di legge delega mira anche al potenziamento dell’attività svolta dal Comando Carabinieri per la tutela del patrimonio culturale, ”un Corpo altamente qualificato e specializzato nel contrasto contro questi reati”, afferma il ministro. ”Il Nucleo speciale dei Carabinieri – ricorda Letta – ha tutelato in tutto il mondo e nel corso degli anni un autentico ‘tesoro’, con una professionalità invidiata da tutti”. Insomma, Galan e’ convinto che il patrimonio culturale del nostro Paese vada ”difeso senza tentennamenti”.

Cosi’ si e’ voluto ”mettere a disposizione delle forze dell’ordine uno strumento per rendere la loro azione piu’ incisiva, sapendo bene che l’operazione piu’ importante e’ far capire la straordinaria fortuna di nascere in un Paese come l’Italia”. ”Ringrazio il ministro Galan che ha raccolto il nostro appello”, commenta il sindaco di Roma Gianni Alemanno. ”Quanto accaduto a Piazza Navona – aggiunge – ci ha mostrato che il danneggiamento delle opere d’arte deve essere considerato un reato grave perché si tratta di un danno non solo contro il nostro patrimonio ma anche contro la civiltà del nostro Paese e in generale contro l’umanità, e pertanto merita l’arresto”.

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