Artigiano si dà fuoco: "Perdono a mia moglie e all'Agenzia delle entrate"

BOLOGNA – Nelle lettere in cui spiega le ragioni del suo gesto l'uomo che si e' dato fuoco davanti alla Agenzia delle Entrate di Bologna chiede perdono, oltre che alla moglie, anche all'Agenzia stessa. Lo ha spiegato l'agente della polizia municipale che ha spento le fiamme. ''Mi ha detto: 'ho tentato di uccidermi, voglio morire, voglio morire' ''.

''Un automobilista ci ha avvisato che c'era un'auto che bruciava, ma non sapevamo che c'era una persona ustionata. Quando siamo arrivati ho visto, a 15-20 metri, un uomo che bruciava. Un ragazzo romeno aveva gia' spento parte delle fiamme con un giaccone che si e' carbonizzato''.

Questo il racconto di Lorenzo Rubbi, agente scelto di 43 anni in servizio da 10, che oggi ha partecipato al salvataggio dell'uomo che si e' dato fuoco a Bologna davanti all'Agenzia delle Entrate. Rubbi era di pattuglia per controllare la viabilita' nei pressi di una scuola nelle vicinanze.

Il 58enne era ancora cosciente. ''Gli ho chiesto -precisa Rubbi- cosa e' successo? E lui mi ha risposto: 'Ho tentato di uccidermi, voglio morire, voglio morire'''. L'uomo non ha spiegato le ragioni del suo gesto, ma li' vicino gli agenti hanno trovato le lettere. ''Chiedeva scusa alla moglie per quello che aveva fatto, e anche all'Agenzia delle Entrate. Diceva che aveva sempre pagato le tasse e chiedeva di lasciare in pace la moglie'' conclude l'agente.

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