“Ascoli città fascista”, polemica sulla mostra di CasaPound

ASCOLI PICENO, 23 MAR – E' polemica ad Ascoli Piceno, citta' insignita della medaglia d'oro al valor militare per la guerra di Liberazione, ma anche la citta' del terrorista nero Gianni Nardi e di numerosi militanti neofascisti negli anni bui dell'eversione, per una mostra fotografica dal titolo ''Ascoli citta' fascista'' che il circolo di ultradestra CasaPound dovrebbe inaugurare domenica 25 aprile, Festa della Liberazione, nella propria sede, 'Il bolide'. Pd, Idv, Prc e organizzazioni sindacali hanno chiesto al prefetto di vietare l'inaugurazione per motivi di ordine pubblico, mentre CasaPound, emanazione del movimento di ultradestra Forza Nuova, definisce ''assurda'' la richiesta.

Il centro sinistra giudica ''inaccettabile per una citta' insignita della medaglia d'oro per l'attivita' partigiana ospitare un'esposizione del genere'', e si e' rivolto anche al sindaco Guido Castelli (un ex An eletto nel Pdl), al presidente della Provincia Piero Celani, al procuratore della repubblica Michele Renzo. Fabio Di Nicola, responsabile provinciale di CasaPound, controbatte che ''in Italia esistono diverse pubblicazioni dal titolo 'L'Italia Fascista', e nessuno, finora, ha mai sollevato problemi circa la tenuta democratica del Paese o un presunto vilipendio alla memoria storica''. Il sindaco Castelli puntualizza che ''il Comune di Ascoli Piceno è totalmente estraneo all'iniziativa che, tra l'altro, si svolgerà in un locale privato e riservato ai soli soci'' di CasaPound. ''Nessun materiale stampato e' stato divulgato in città. Registro dunque con rammarico l'ennesimo quanto inutile tentativo della sinistra ascolana di dimostrare la propria esistenza strumentalizzando in chiave politica una iniziativa di cui l'amministrazione non aveva neppure conoscenza''. Ma i consiglieri comunali del Pd Stefano Corradetti e Antonio Canzian hanno presentato un ordine del giorno in consiglio comunale in cui si legge che la mostra, ''oltre che culturalmente e storicamente offensiva, vuole rappresentare Ascoli come totalmente partecipe delle violenze della dittatura fascista, della sua contiguita' al nazismo, alle leggi razziali, alla deportazione degli ebrei''. Nel mirino anche il manifesto – la foto di un'adunata in piazza del Popolo sotto una gigantografia di Mussolini – e il titolo della mostra, ''un falso storico insopportabile, volutamente e violentemente provocatorio nei confronti di tutti i cittadini democratici e antifascisti di questa citta'''. Per Pietro Cordoni, coordinatore cittadino di Sinistra Ecologia e Libertà,

''Ascoli è una città con 'tanti fascisti', purtroppo questo si', ma non e' e non è mai stata città fascista. Le ferite lasciate dal nazifascismo sono troppo profonde per poterle dimenticare''.

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