Ascoli Piceno, terremoto magnitudo 3,7 in zona sisma

Ascoli Piceno, terremoto magnitudo 3,7 in zona sisma
Ascoli Piceno, terremoto magnitudo 3,7 in zona sisma

ROMA – Un terremoto di magnitudo 3,7 è stato registrato alle 20.12 del 31 agosto nella provincia di Ascoli Piceno, con epicentro non distante da Arquata del Tronto, dalla rete sismica dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv).

E’ la quinta scossa di magnitudo superiore a 3,0 registrata a partire dalla mezzanotte. La prima scossa, di magnitudo 3,3, è avvenuta alle 11:46 a Perugia, seguita da due forti scosse ravvicinate in provincia di Macerata (la prima, di magnitudo 3,8, alle 13:26 e alle 13:52 la seconda, di magnitudo 3,5). Alle 15:23 un altro terremoto, di magnitudo 3,9, è avvenuto nella zona di Arquata del Tronto e Accumoli, in provincia di Ascoli Piceno.

Dal 24 agosto, data del terremoto che ha distrutto Amatrice, Accumoli e Pescara del Tronto, in poco più di una settimana si sono succedute oltre 3mila scosse di assestamento. Un calcolo rapido e sommario fa capire il dramma che stanno continuando a vivere gli abitanti della zona: sono circa 400 scosse al giorno, circa 15 l’ora. Ovvero una scossa, più o meno piccola, ogni 4 minuti. Ogni volta con la paura che la scossa possa essere forte come quella devastante delle 3:36. A partire dal 24 agosto, rileva l’Ingv, sono stati 140 i terremoti di magnitudo compresa tra 3.0 e 4.0, 13 quelli di magnitudo tra 4.0 e 5.0 e uno di magnitudo maggiore a 5.0 (quello di magnitudo 5.4 avvenuto alle 4:33 del 24 agosto nella zona di Norcia.

Per la maggior parte le scosse che continuano a susseguirsi sono lievi, di magnitudo inferiore a 2,0. Sono terremoti “piccoli o piccolissimi, non avvertibili”, ha scritto sul suo profilo Facebook il sismologo Alessandro Amato, dell’Ingv. Nella zona vicina alla faglia, nei pressi di Norcia, nelle ultime 24 ore ne sono stati registrati almeno 1.500, forse 2.000, al ritmo di oltre uno al minuto. “Impossibile localizzarli tutti perché non vengono visti da altri sismometri, ma ci sono”, ha scritto ancora Amato. Gli altri sismometri ai quali si riferisce il sismologo sono le stazioni mobili installate negli ultimi giorni dall’Ingv e quelle del Servizio britannico per la sorveglianza geologica, appena arrivate nelle zone colpite dal sisma.

Nel frattempo la sequenza sismica attivata dal terremoto del 24 agosto continua a comportarsi in linea con i modelli, primo fra tutti quello elaborato nel 1894 dal sismologo giapponese Fusakichi Omori e oggi noto come ‘legge di Omori’. Insieme al numero dei terremoti continua a diminuire l’energia rilasciata, ridotta a un decimo rispetto ai valori di cinque giorni fa. Non è comunque possibile escludere che avvengano repliche di intensità più forte nè che si attivino altre faglie: su queste eventualità è impossibile fare previsioni.

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