La nuova sede dell’agenzia spaziale italiana: costi più che triplicati e appalti segreti. Inchiesta del Fatto

Pubblicato il 8 Gennaio 2011 - 14:09 OLTRE 6 MESI FA

Doveva costare poco più di 24 miliardi di lire, secondo le previsioni della fine del 1999, e invece gli ultimi calcoli parlano di circa 90 milioni di euro, sei volte tano. Doveva sorgere al quartiere Flaminio, riusando le strutture dell’ex Caserma Montello, e invece è stata costruita ex novo a Tor Vergata. Doveva servire per 250 dipendenti, e invece è stata dimensionata su 450, un valore che mai il ministero dell’Economia ha riconosciuto accettabile. Doveva essere costruita con un pubblico appalto e invece i lavori sono stati secretati da Angelo Balducci, l’ingegnere a capo della “cricca” delle opere pubbliche. È la storia della nuova sede dell’Asi, l’Agenzia Spaziale Italiana, l’ente pubblico incaricato di promuovere e sviluppare progetti nazionali e internazionali in campo aerospaziale.

Un’inchiesta del Fatto Quotidiano spiega che il palazzo non è ancora pronto, i lavori sono in ritardo di oltre un anno e bisognerà attendere almeno la fine del 2011 per l’ultimazione. A realizzare l’opera è la Sac, Società appalti e costruzioni di Claudio ed Emiliano Cerasi, quest’ultimo vicepresidente dei costruttori romani, grande collettore di opere pubbliche della capitale (dal Parco della Musica al Maxxi), considerato vicino al Pd. La Sac, poco dopo, avrebbe poi vinto anche la gara per la costruzione del nuovo teatro di Firenze, su cui si è sviluppata la ben nota indagine della magistratura fiorentina.

La gara d’appalto è stata secretata. Vennero riservatamente invitate dieci aziende, con la formula del massimo ribasso. Vittoria della Sac con un punto di vantaggio sulla Todini, nell’agosto del 2005. A siglare una convenzione con il Provveditorato del Lazio per la realizzazione della nuova sede (dalla progettazione alla stazione appaltante al collaudo) era stato l’allora presidente dell’Asi, Sergio Vetrella, oggi senatore del Pdl e assessore della nuova Giunta della Regione Campania, sempre per lo stesso partito.

Il progetto precedente e poi abbandonato, quello della Caserma Montello, era invece di Massimiliano Fuksas, vincitore di una gara europea, poi liquidato con una parcella di circa 4 miliardi di lire e con un successivo indennizzo di 550 mila euro, pur di chiudere il contenzioso. I lavori della nuova sede, invece, sarebbero dovuti costare inizialmente 43 milioni di euro, ma sono poi saliti, a forza di modifiche e integrazioni, a 89 milioni e mezzo di euro, secondo l’ultima ricognizione che comprende le opere infrastrutturali.

Sembra prevista una sala convegni da 600 posti, un asilo nido con scuola materna per i dipendenti, mensa da 300 posti, una sala fitness, parcheggi interrati, un sovrappasso. Nel 2007 Vetrella se n’è andato, e al suo posto, prima come commissario poi come presidente, è subentrato Enrico Saggese, compagno di scuola di Gasparri.