Asilo nido di Pistoia: maestre maltrattavano bambini, arrestate

Pubblicato il 2 Dicembre 2009 - 14:25 OLTRE 6 MESI FA

Il piccolo di soli 8 mesi aveva appena vomitato e la donna non solo aveva lasciato il bambino in mezzo al suo vomito, ma dopo avergli dato due schiaffi e spintonato per il braccio, l’ha ributtato nel vomito.

Per questo episodio e non solo, due maestre di un asilo nido privato di Pistoia, che si chiama “Cip e Ciop”, sono state arrestate mercoledì mattina dagli agenti della squadra mobile per maltrattamenti sui bambini, circa una trentina, che vanno da un’età di otto mesi ad un anno.

Le donne, secondo quanto si è appreso, sono due italiane di 41 e 28 anni: una è Anna Scuderi, la titolare dell’asilo,  aperto dal 2000 e convenzionato con il Comune, l’altra è la giovane maestra Elena Pesce.

«Costringevano i bambini a mangiare stringendo loro la mandibola per fargli aprire la bocca ed a volte, quando avevano fretta, porgevano loro la minestra ancora calda, in particolare in un occasione avevano preteso che un bambino rimangiasse quello che aveva vomitato», spiegano gli uomini della squadra mobile. E ancora «lasciavano i bambini soli nella stanza dove dormivano, senza vigilanza, e per non sentire il loro pianto alzavano il volume della radio», «punivano i bambini chiudendoli nel bagno da soli e lasciandoli al buio per lungo tempo».

Un bambino è rimasto con una spalla lussata perché le due operatrici lo avevano strattonato con violenza, tirandolo per un braccio, così da farlo ubbidire. I piccoli venivano picchiati con violenza, «quasi sempre in faccia o in testa, e quando li spostavano li tiravano per un braccio e, in alcuni casi, li alzavano e poi li sbattevano a sedere a terra. Costringevano i bambini a stare fermi e in silenzio per lungo tempo, imponevano loro di non giocare».

Per colpa delle vessazioni subite, secondo gli investigatori, i bimbi coinvolti hanno reagito rifiutando il cibo, smettendo di parlare, sviluppando insonnia e atteggiamenti aggressivi.

Gli arresti delle due donne, secondo quanto reso noto dalla polizia, sono stati eseguiti dopo «una complessa attività di indagine», iniziata nell’agosto scorso dopo le segnalazioni e le denunce presentate dai genitori di alcuni bambini che in passato avevano frequentato l’asilo nido.

I riscontri sono stati possibili anche grazie all’utilizzo di telecamere di videosorveglianza installate dalla squadra mobile nei locali dell’asilo.