Reggio Calabria: assegni scoperti per pagare fornitori, 4 imprenditori in manette

I carabinieri  di Reggio Calabria ed i militari della Guardia di Finanza  hanno eseguito nelle prime ore del mattino di lunedì 26 luglio un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di quattro imprenditori, accusati di associazione per delinquere finalizzata alle truffe ed altri reati.

Dalle indagini, iniziate nel 2008 e coordinata dalla procura della repubblica di Palmi, èemerso che i quattro arrestati utilizzavano una società  fantasma per accedere a conti correnti bancari e per emettere titoli di credito, privi di copertura, con i quali venivano pagate le ditte fornitrici in tutta Italia.

I quattro imprenditori coinvolti nella truffa gestiva una alcuni negozi tra Reggio Calabria e Gioia Tauro. Gli investigatori hanno scoperto anche alcuni episodi di estorsioni, evasione fiscale e false fatturazioni per oltre un milione di euro.

L’indagine che ha portato agli arresti ha avuto inizio dopo la denuncia di smarrimento di un blocchetto di assegni. Nell’operazione sono stati arrestati Consolato Sgarlato, 44 anni, di Reggio Calabria; Agostino Consoleto, 49 anni, di Gioia Tauro; Antonio Salvatore Mucci, 57 anni, di Gioia Tauro e Carmine Chirico, 46 anni, di San Martino di Taurianova. A quest’ultimo sono stati concessi gli arresti domiciliari.

Dopo la denuncia di smarrimento è  emerso che uno degli assegni era stato incassato da una società  del nord che forniva salumi ad alcuni supermercati della Piana di Gioia Tauro. I carabinieri hanno così concentrato la loro attenzione sulla ‘Immobiliare Kappa’ di cui Chirico era il legale rappresentante. Dalle indagini è emerso che l’attività della società era completamente inesistente tanto che la sede legale era fittiziamente indicata in una abitazione di Taurianova abbandonata da anni.

La societa’ Kappa, secondo quanto si è appreso, aveva la disponibilità di conti correnti e Chirico, pur non avendo la copertura finanziaria, emetteva assegni in bianco che venivano consegnati a Sgarlato e Cosoleto. Gli assegni venivano poi girati a fornitori per l’acquisto di merce venduta nei supermercati del reggino. I militari della Guardia di finanza hanno poi accertato che la societa’ immobiliare aveva emesso nel 2007 una serie di fatture false per un importo di poco inferiore ad un milione di euro.

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