Assistenti civici, sì di palazzo Chigi: saranno volontari non retribuiti, ma non avranno compiti di polizia

ROMA – Assistenti civici per portare pasti e medicine a gente che non può uscire di casa. Per svolgere attività indicate direttamente dai sindaci, garantendo un controllo nei parchi o nelle aree gioco ma senza alcun potere aggiuntivo, insomma “nessuna ronda”.

L’idea del bando per 60 mila volontari con la funzione di mettere un freno alla movida e far rispettare il distanziamento sociale è stata al centro di un fuoco di fila per l’intera giornata.

Osteggiata dal Movimento 5 stelle, da Italia viva, da pezzi del Pd, è stata frenata anche dal  Viminale. “Le decisioni assunte, senza preventiva consultazione del ministero dell’Interno – così nel pomeriggio una nota del dicastero guidato da Luciana Lamorgese – per l’istituzione della figura degli ‘assistenti civici’ in relazione alle misure di contrasto e di contenimento della pandemia Covid-19, non dovranno comportare compiti aggiuntivi per le prefetture e per le forze di polizia già quotidianamente impegnate nei controlli sul territorio”.

L’iniziativa partita da uno scambio di idee tra il ministro per gli Affari regionali, Boccia e il presidente dell’Anci Decaro e approvata anche dal presidente della Conferenza Stato regioni Bonaccini è stata al centro di un vertice tenutosi a palazzo Chigi, alla presenza dei ministri interessati (tra questi la Catalfo) e del presidente del Consiglio, Conte.

L’incontro è stato utile per un chiarimento tra i ministri. A far da mediatore proprio il premier favorevole all’iniziativa promossa – questa la rassicurazione del presidente del Consiglio – anche perché la richiesta arriva direttamente dai comuni.

Si continuerà a lavorare al progetto per regolamentarlo. Con alcuni paletti ben precisi: si tratta di “soggetti chiamati ad espletare, gratuitamente, prestazioni di volontariato” con “finalità di mera utilità e solidarietà sociale” e – altra precisazione – “anche attraverso la rete del Terzo Settore”.

Ma ad interessare il Viminale è soprattutto un’altra osservazione di palazzo Chigi: “Questi soggetti volontari non saranno “incaricati di pubblico servizio” e la loro attività non avrà nulla a che vedere con le attività a cui sono tradizionalmente preposte le forze di polizia”. (fonte AGI)

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