Assolto “perché maschio”: per la Cassazione la sentenza “è sessista” e condanna il maestro di scuola materna

di redazione Blitz
Pubblicato il 18 Ottobre 2021 - 08:43 OLTRE 6 MESI FA
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La sede della Cassazione a Roma (foto Ansa)

Un maestro di scuola materna è stato condannato per maltrattamento dei piccoli che aveva in custodia. L’uomo è stato poi assolto con le scuse in Appello, bocciato in Cassazione e infine ricondannato nell’Appello-bis. Il tutto sulla base degli stessi video girati nella classe in cui insegnava.

Per la Corte d’Appello il comportamento dell’insegnante era stato “molto maschile”

La vicenda è accaduta a Milano. A ricostruirla è il Corriere della Sera. Quello che ha portato la Cassazione a riaprire il caso è stato il fatto che la Corte d’Appello avesse sposato la prospettazione difensiva per la quale “i filmati restituivano un comportamento brusco, molto maschile”. Il conportamento sarebbe stato “il frutto della necessità di una comunicazione fisica in luogo di quella verbale, da alcuni neppure comprensibile per via di problematiche varie”. Il suo comportamento sarebbe stato “frutto di stanchezza e di tensione legata alla tenuta di una classe con almeno cinque etnie e con bambini di età compresa tra i due e i cinque anni”.

La ricostruzione giudiziaria dell’accaduto

Il maestro di scuola materna in questione, dopo essere stato condannato in Tribunale a due anni e otto mesi per maltrattamenti dei piccoli era poi stato assolto dalla Corte d’Appello con tanto di scuse da parte del pg. Il maestro sarrebbe stato vittima di una “lettura smaccatamente colpevolista” dei video.

Ad influire nel giudizio, secondo il giudice erano state “le didascalie presenti sotto i filmati estrapolati dai carabinieri” e nutrita di una “iniziativa arbitraria” dei militari “per ‘sbattere il mostro in prima pagina’” .

Per la Cassazione, la “Corte d’Appello ha scritto una sentenza sessista”

La Cassazione ha annullato questa assoluzione. La Corte d’Appello milanese è stata accusata di aver scritto una sentenza “sessista” e “contraria alle più basilari regole del comportamento civile” di un insegnante.

Nel novo processo di secondo grado, l’imputato è stato ora ricondannato per maltrattamenti, stavolta a 1 anno e 8 mesi. I video del maestro sui quali da anni si dividono i vari giudici, sono sempre gli stessi. Per il pm e il gip che hanno deciso il suo arresto nel 2018, quei video dimostravano i maltrattamenti su bimbi di tre anni. A cambiare completamente parere erano stati i tre giudici del collegio d’Appello. Nel 2020 lo avevano assolto dopo 16 mesi di arresti domiciliari. Nell’analisi dei video, secondo i giudici “non vi è traccia di colpi con le ciabatte, tantomeno di teste sbattute, schiaffi o colpi in testa”. Al punto che “ci si chiede da dove la sentenza di primo grado” di condanna avesse “tratto l’esistenza di atti vessatori”.

La VI sezione della Cassazione critica pesantemente la sentenza. Per la Cassazione è “priva di consequenzialità, intrisa di manifeste aporie logiche e di contraddizioni”.

Ma soprattutto la Cassazione appare scandalizzata dal fatto che la Corte d’Appello avesse sposato la prospettazione difensiva. Per la Corte d’Appello, “i filmati restituivano un comportamento brusco, molto maschile”. Comportamento “frutto della necessità di una comunicazione fisica in luogo di quella verbale (…) frutto di stanchezza e di tensione legata alla tenuta di una classe con almeno cinque etnie (…)”.

Per la Cassazione si tratta di “una smaccata prospettiva giustificazionista in chiave sessista. Quasi che un simile stile educativo possa ritenersi antropologicamente ‘proprio’ del genere maschile e in quanto tale tollerabile”.

Il processo d’Appello-bis ha concluso l’iter giudiziario. Il maestro è stato condannato con pena ridotta a un anno e otto mesi. In primo grado era stato condannato a due anni e otto mesi, condanna sospesa poi con la condizionale.