“Attentato a Milano”: il piano della cellula di terroristi jihadisti arrestati in Liguria e Lombardia

"Attentato a Milano": il piano della cellula di terroristi jihadisti arrestati in Liguria e Lombardia
“Attentato a Milano”: il piano della cellula di terroristi jihadisti arrestati in Liguria e Lombardia

GENOVA – I presunti terroristi arrestati lo scorso autunno in Liguria volevano colpire l’Italia, e più precisamente Milano. E’ quanto scrive il Secolo XIX, che riferisce fonti della Procura di Genova.

Il quotidiano ligure cita anche alcuni stralci delle comunicazioni intercettate tra i terroristi: “i responsabili delle esplosioni in Europa” erano già stati avvertiti: “Ti contatteranno presto, fratello” e “ti metteranno a disposizione le cose , con l’aiuto di Allah”.

Uno di loro dice di sognare il “trionfo dei mujaeddin” e di voler fare “una carneficina dei kuffar (infedeli) tra cui vivo ogni giorno”. E questo sognatore di stragi vive in Italia. Lo spiega lui stesso al suo interlocutore, che gli dice: “Io pensavo tu fossi in Germania. Bene, in Italia dove? A Milano? Ottimo!”.

In queste conversazioni, tenute sulla chat altamente protetta Telegram, ci sarebbe la prova, secondo la Procura di Genova, del fatto che il gruppo di quattro jihadisti fermati nell’autunno scorso tra Genova, Savona e la Lombardia stava preparando quello che avrebbe potuto essere il primo attentato dell’Isis in Italia. E dai dialoghi emerge come l’obiettivo fosse proprio Milano. Dai messaggi trovati nei telefonini dagli investigatori risulta che la cellula era pronta ad entrare in azione.

 

GLI ARRESTI – La cellula nel mirino degli investigatori è stata arrestata il 27 ottobre del 2016. Era composta da quattro uomini: Sakher Tarek, algerino di 34 anni, ospite del Cie di Torino in attesa di asilo politico; i fratelli egiziani Hossameldin e Antar Abdelhakim, 43 e 36 anni, il primo ex macellaio in cassa integrazione ritenuto il reclutatore del gruppo e bloccato a Cassano d’Adda (Milano), il secondo pizzaiolo a Finale Ligure (Savona); Hosny Mahmoud El Hawary Lekaa, egiziano di 31 anni che viveva a Borghetto Santo Spirito e fu fermato a Genova.

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