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Attività medica nella taverna sotto casa: Nas denuncia un ematologo

di admin |11 Aprile 2012 10:20

PERUGIA – E' accusato di avere svolto attivita' medica non autorizzata in uno studio allestito nella taverna della propria abitazione, nonostante lavorasse in ospedale, un ematologo di Foligno denunciato a piede libero dai carabinieri del Nas di Perugia. Falso e truffa ai danni del Servizio sanitario nazionale i reati contestati.

Il medico e' stato individuato nell'ambito degli accertamenti del Nas tesi a verificare la correttezza dell'attività libero professionale svolta da operatori sanitari in regime di intramoenia e di extramoenia.

L'indagine, originata dalla segnalazione di un paziente, ha consentito di accertare – hanno riferito i carabinieri – che il professionista, il quale aveva dichiarato alla sua struttura di appartenenza di voler svolgere a tempo pieno la propria attività pubblica (il cosiddetto "rapporto di esclusività"), percependo così un'indennità mensile supplementare pari a circa un terzo dello stipendio "ordinario", aveva allestito nella taverna della propria abitazione, nel folignate, uno studio medico.

Questo e' risultato attrezzato con lettino, scrivania e materiale sanitario di vario genere e qui il medico – in base all'accusa – sottoponeva a visita specialistica numerosi pazienti, ai quali richiedeva onorari pari a circa 150 euro senza rilasciare ricevute fiscali. Prescrivendo in molti casi – ritiene ancora il Nas – analisi di laboratorio e farmaci ad alto costo.

Nel corso della perquisizione presso lo "studio", caratterizzato – ha accertato il Nas – da scarsa igiene e pessime condizioni generali (dovute soprattutto alla presenza di animali da compagnia), i carabinieri del Nucleo umbro hanno sequestrato numerosi blocchi di ricettari medici regionali, schede di segnalazione di diagnosi e piani terapeutici, nonché documentazione sanitaria attestante la prescrizione di esami di laboratorio.

Dagli accertamenti svolti è risultato che, dal 2007 ad oggi, il professionista avrebbe indebitamente percepito dal Sistema sanitario nazionale 66 mila euro quale emolumento per l'esclusività dell'attività professionale svolta a favore della sanità pubblica.

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