Augusta Turiaco, la prof di Messina morta per una trombosi dopo il vaccino AstraZeneca. La famiglia chiede accertamenti

E’ morta Augusta Turiaco, professoressa di 55 anni, da giorni ricoverata al Policlinico di Messina per un’emorragia cerebrale dovuta a una trombosi, dopo una settimana di coma farmacologico.

La donna si era sentita male dopo aver ricevuto la prima dose del vaccino AstraZeneca. Sul caso la Procura di Messina ha aperto un’inchiesta per valutare se ci sia una correlazione tra la trombosi e il vaccino che le era stato somministrato 13 giorni prima del ricovero.

Morta per una trombosi dopo il vaccino AstraZeneca, la denuncia della famiglia

Ieri mattina il legale che assiste la famiglia, l’avvocato Daniela Agnello, ha depositato in Procura a Messina un lungo esposto-denuncia in cui ricostruisce tutta la vicenda. 

Nella denuncia l’avvocato Agnello “chiarisce che il presente esposto non costituisce un attacco alla campagna vaccinale, ritenuta necessaria e indispensabile, ma rappresenta un segnale di allarme, una richiesta di indagini, di chiarimenti e di approfondimenti, di verità in un momento di grande apprensione e confusione sociale”.

Al contempo chiede ai magistrati di conoscere la verità: “L’ottimale stato di salute della Signora Turiaco, l’assenza di patologie pregresse e la carenza di genetica predisposizione alle trombofilie, il brevissimo lasso temporale intercorso tra la somministrazione del vaccino e la comparsa dei primi malesseri, nonché il repentino aggravamento del quadro clinico, rappresentano indizi “gravi, precisi e concordanti” tali da indurre a richiedere indagini giudiziarie circa l’esistenza di un nesso causale tra l’inoculazione del vaccino e le patologie insorte…”.

Augusta Turiaco, il ricordo della famiglia della professoressa

I due figli, il marito, i fratelli, hanno comunque lanciato un appello ai messinesi: “Vaccinatevi, è l’unico modo per uscire dalla pandemia. Augusta era una persona straordinaria nella sua normalità, ha trascorso la sua vita prima tra le sale di concerto e poi tra i banchi di scuola come insegnante. Cittadina e donna onesta, nelle scorse settimane si era sottoposta con entusiasmo alla campagna vaccinale, salvo poi vedersi coinvolta in un incubo che ha avuto purtroppo un esito infausto. Come estremo gesto d’amore, aveva manifestato la volontà di donare gli organi”.

La famiglia ringrazia “l’encomiabile sforzo dei Medici del Policlinico di Messina che hanno seguito incessantemente la vicenda, facendo il possibile”.

La Procura di Messina ha conferito l’incarico al medico legale per gli accertamenti. Alla donna saranno espiantate le cornee, ii fegato e i reni per la donazione. Prima verranno eseguite le biopsie i cui esiti possono essere utili agli investigatori. 

Gestione cookie