Aurelio Visalli non è morto annegato ma travolto da un'onda: l'esito della autopsia Aurelio Visalli non è morto annegato ma travolto da un'onda: l'esito della autopsia

Aurelio Visalli non è morto annegato ma travolto da un’onda: l’esito della autopsia

Il nostro militare Aurelio Visalli, che pochi giorni fa ha perso la sua vita per salvare quella di due ragazzini, sarebbe morto a causa di un’onda che, scaraventandolo sul fondale, gli avrebbe causato un trauma irreversibile. Aurelio è morto da eroe, tuffandosi senza esitazione e senza le adeguate attrezzatture – che non avrebbe avuto in dotazione pur nel delicato ruolo che ricopriva – insieme ad altri due colleghi. La famiglia accusa lo stato di negligenza, denunciando altresì ritardi nelle ricerche. “Aurelio ha sempre difeso lo Patria– aveva fatto sapere subito la moglie – ma la Patria non ha fatto altrettanto”.  Il cognato, Antonio Crea, comandante dei vigili urbani di Venetico vuole vederci chiaro. Secondo Antonio,  Aurelio sarebbe stato mandato allo sbaraglio e senza “nemmeno il salvagente”. 

Aurelio Visalli, secondo capo della Guardia Costiera di Milazzo, non è morto annegato ma travolto da un’onda: l’esito della autopsia

Aurelio Visalli, secondo capo della Guardia Costiera di Milazzo, non è morto annegato ma travolto da un’onda che lo ha scaraventato sul fondale: questo è quanto emerge dalla autopsia sul corpo del sottufficiale morto nel tentativo di salvare un ragazzo di 15 anni in mare nonostante i cavalloni. 

Aurelio Visalli, riferisce Repubblica, era andato più avanti rispetto agli altri due colleghi intervenuti in spiaggia. E’ stato travolto dall’onda mentre provava ad avanzare per raggiungere il quindicenne. 

“In quel momento io urlavo: ‘Non venite, non venite, è troppo pericoloso’ – ha raccontato a Repubblica il quindicenne in balia delle onde -. Ma lui si è buttato lo stesso, anche se mi ha sentito, ne sono sicuro. Secondo me in quel momento ha agito da padre”.

Gli altri salvataggi

Non era il primo salvataggio di Visalli. A Lampedusa, aveva salvato dei migranti, in Sardegna dei bagnanti. Adesso la famiglia vuole far luce su quando accaduto e punta il dito contro i superiori del militare, scrive Repubblica. 

Le richieste della famiglia

“L’autopsia ha offerto dati importanti, ma siamo ancora all’inizio di un percorso, vogliamo che si faccia piena luce su questa vicenda, soprattutto sulla gestione dell’operazione di salvataggio“, ha spiegato l’avvocato Sebastiano Campanella, che assiste la famiglia. 

“L’hanno mandato a morire – dice il cognato del sottufficiale, Antonio Crea – non erano affatto attrezzati per quel tipo di intervento”. (Fonte: La Repubblica)

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