Autostrada A27, paura per i piloni che cadono a pezzi

Autostrada A27, paura per i piloni che cadono a pezzi
Autostrada A27, paura per i piloni che cadono a pezzi (Foto d’archivio)

VITTORIO VENETO (TREVISO) – Dopo i due casi in pochi mesi di cavalcavia crollati sulla autostrada, uccidendo tre persone, a Vittorio Veneto (Treviso) c’è apprensione per i piloni della A27 che si stanno scrostando, riferisce la Tribuna di Treviso. 

Proprio dei piloni si è parlato alla prima assemblea pubblica del nuovo consiglio di quartiere della Val Lapisina. Prima assemblea, ma vecchi problemi. I piloni, infatti, si stanno scrostando ormai da anni. E come è avvenuto a San Fris di Ceneda, sottolinea il quotidiano veneto, De Nardi e collaboratori rilanciano la necessità che la società Autostrade per l’Italia cementi le pareti esterni che lasciano intravedere le gabbie in ferro.

La società ha rassicurato: non c’è alcun pericolo. Ma i residenti, chiarisce la Tribuna di Treviso,

hanno di ritorno dalla visuale un’immagine di insicurezza. «Non solo, ci sono scrostamenti finiti a terra – ricorderà, questa sera, De Nardi – come, per altro, denunciavamo ancora otto anni fa. Sollecitiamo, pertanto, un’opera di bonifica come quella conclusa a San Fris». Già nel mandato precedente, infatti, il consiglio di quartiere aveva sollecitato «una mano di cemento» sui piloni che palesavano segnali di precarietà. Per quanto riguarda l’A27 non manca il problema della raccolta delle acque meteoriche: una parte viene scaricata nel vuoto direttamente dai viadotti (quando sono stati costruiti non c’erano norme al riguardo). «Basterebbe un impianto di decantazione», suggerisce De Nardi.

 

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