autostrade incidenti tir autostrade incidenti tir

Autostrade, in aumento gli incidenti dovuti ai trasporti pesanti o eccezionali

autostrade incidenti tir
Autostrade, in aumento gli incidenti dovuti ai trasporti pesanti o eccezionali

ROMA – Crescono gli incidenti per trasporti pesanti o eccezionali sulle autostrade italiane. Negli ultimi mesi, secondo gli ultimi dati aggiornati, si stanno moltiplicando le tragedie sfiorate sull’intera rete viaria del Paese in cui è coinvolto un mezzo pesante. Solo sulla rete autostradale italiana, si registra una media annuale di oltre 200 milioni di transiti di camion di grandi dimensioni, a 4 e 5 assi. 

Un flusso continuo di merci e persone che attraversa tutta l’Italia, come una sorta di sistema nervoso che connette il sistema produttivo con quello della distribuzione. Ma una tale massa di traffico, probabilmente a causa del mancato rispetto delle regole del codice della strada e del deterioramento delle condizioni di sicurezza dei trasporti, può generare incidenti anche molto gravi.

Soltanto il 6 dicembre a Mestre un autoarticolato di grosse dimensioni ha perso una gigantesca bobina, del peso di 25 tonnellate, mentre saliva sulla rampa del cavalcavia che collega Marghera a Mestre. La bobina è caduta sulla carreggiata sottostante, maciullando l’asfalto. Solo per un caso fortuito, visto che in quel momento sulla carreggiata non stava transitando nessuna auto o moto, non ci sono state vittime.

Un episodio simile si era già verificato il 12 novembre, quando altro tir avrebbe perso una turbina del peso di 25 tonnellate sulla tangenziale Sud di Torino, all’altezza di Rivoli, obbligando le auto sopravvenienti a dure sterzate per evitare un urto che sarebbe stato senz’altro fatale.

Tragedia sfiorata anche 15 giorni prima sull’A1, quando un semi-asse di parecchie tonnellate, guidato da un 46enne, ha rotto improvvisamente i freni mentre percorreva un tratto in leggera discesa sulla variante di valico. Solo il pronto intervento della Polstrada di Firenze, che con alcune pattuglie ha sgombrato il percorso autostradale per consentire il passaggio del grosso mezzo, ha consentito di evitare una strage, facendo prima rallentare e poi fermare il tir nel piazzale del casello di Sasso Marconi.

Solo due settimane prima, il 9 novembre, questa volta sulla A14, un altro tir che trasportava zucchero si è fermato per un guasto meccanico all’interno della galleria di Poggio Civitella e ha improvvisamente preso fuoco, danneggiando la pavimentazione, l’impianto elettrico, i cavi radio e i cartelli luminosi. Nessun ferito in questa occasione, ma code infinite e disagi che sono proseguiti per diversi giorni, anche per i cantieri necessari a ripristinare la tratta.

Ed è ancora nel ricordo di molti l’esplosione della cisterna piena di gpl avvenuta lo scorso 6 agosto sul viadotto di collegamento tra la A1 e la A14, a causa di un impressionante tamponamento: l’onda d’urto non solo infranse la soletta del viadotto, ma deturpò pesantemente i palazzi a ridosso dell’autostrada, ustionando gli automobilisti e gli abitanti più esposti all’esplosione e causando una vittima (l’autista della cisterna) e ben 68 persone ricoverate in ospedale. Anche in questo caso, ingenti i danni, con il raccordo chiuso per 53 giorni e ricostruito in tempi record dal concessionario.

Protagonisti di questa escalation di incidenti e tragedie sfiorate sono soprattutto trasporti eccezionali con pesi di dimensioni molto rilevanti. E sembra sempre meno un caso.

Gestione cookie