Autostrade per l’Italia: dipendenti minacciati dopo ponte Morandi. Sindacati li difendono

Autostrade per l'Italia: i dipendenti insultati e minacciati dopo ponte Morandi
Autostrade per l’Italia: dipendenti insultati e minacciati dopo ponte Morandi (foto d’archivio Ansa)

GENOVA – Insulti e minacce contro i lavoratori di Autostrade per l’Italia e le sedi della società, sia a Genova sia a Roma, dopo il crollo di Ponte Morandi nel capoluogo ligure.

I sindacati sono preoccupati per gli episodi di vandalismo al casello di Genova Est e presso la sede della direzione generale di Roma di Aspi, nonché per le “innumerevoli segnalazioni” che arrivano dai lavoratori “riguardanti l’ostilità dell’utenza dopo la tragedia del crollo del Ponte Morandi”. Le segreterie nazionali di Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Sla Cisal, Ugl Viabilità e Logistica stigmatizzano “come atto vergognoso e come profonda ingiustizia ogni insulto ed ogni atto aggressivo verso questi lavoratori, che invece la collettività deve sostenere e incoraggiare, soprattutto per la dedizione e l’impegno profuso nei momenti drammatici e difficili, ricordando anche che, nello svolgimento dell’attività lavorativa quotidiana, molti di loro percorrevano quel tratto di ponte anche più volte al giorno”.

“La tragedia del ponte Morandi – proseguono i sindacati – è un dramma incancellabile per l’intero Paese ed è necessario che le istituzioni preposte accertino in tempi rapidi tutte le responsabilità, affinché le vittime dirette e indirette della tragedia, e una città intera, possano avere piena giustizia. Ma altrettanto indiscutibile – concludono le organizzazioni sindacali – deve essere il fatto che nessuna responsabilità di quanto accaduto possa essere attribuita ai lavoratori di Autostrade per l’Italia e delle società ad essa collegate. Ogni lavoratore sia di giorno che di notte che durante le festività, mette sempre al primo posto e prioritariamente la qualità del servizio e la sicurezza della circolazione, attenendosi alle disposizioni aziendali con grande professionalità e immutato senso di responsabilità”.

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