Autostrade, multa di 5 milioni dall’Antitrust. L’accusa: doveva ridurre il pedaggio dove c’è più traffico

L’Antitrust ha sanzionato con una multa da 5 milioni di euro Autostrade per l’Italia S.p.A. L’accusa è di pratica commerciale scorretta.

Secondo l’Autorità, la società “non ha adeguato né ridotto il pedaggio nei tratti in cui si registrano critiche e persistenti condizioni di fruibilità del servizio autostradale con lunghe code e tempi di percorrenza elevati, causati dalle gravi carenze da parte della società nella gestione e nella manutenzione delle infrastrutture che hanno richiesto interventi straordinari per la messa in sicurezza”. Tradotto: avrebbe dovuto ridurre il pedaggio dove c’è più traffico.

Aggiornamento ore 13.50

Autostrade si è difesa dicendo di aver perso 77 mlioni per aver ridotto alcuni di quei pedaggi.

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Autostrade: persi 77 milioni per aver ridotto quelle tariffe

Autostrade per l’Italia “è l’unica concessionaria italiana ad aver attuato iniziative di azzeramento o riduzione dei pedaggi, proprio allo scopo di lenire i disagi degli automobilisti in alcune particolari tratte oggetto di cantierizzazione (allora presenti in A10, A7, A12, A26 e in A16 e A14). Tale riduzione, del tutto volontaria, non vigendo alcun vincolo di legge o concessorio in tal senso, ha comportato finora minori introiti per 77 milioni”. E’ la replica di Aspi alla sanzione comunicata dall’Antitrust. La società sottolinea che pagherà ma, “ritenendo il proprio operato legittimo, impugnerà in sede giudiziaria la delibera”.

Aspi contro Antitrust proprio per le tariffe

“Come più volte dimostrato all’Authority, nell’ambito del confronto istituzionale di questi mesi durante i quali Aspi ha fornito la più ampia e costruttiva collaborazione, – sottolinea una nota – la società ha tempestivamente provveduto a fornire la massima informazione possibile all’utenza sulle agevolazioni introdotte e su percorsi alternativi, attivando tutti i canali e gli strumenti a disposizione, come è facilmente verificabile mediante una semplice ricerca su Internet”.

La società, dunque, si trova oggi “paradossalmente sanzionata dall’Antitrust proprio per aver introdotto per prima agevolazioni tariffarie”.

I due specifici interventi di cantierizzazione a cui fa riferimento l’Antitrust, spiega ancora Aspi, “derivano da situazioni assolutamente eccezionali.

Aspi e il caso ligure

Nel caso ligure della scorsa estate, come noto Aspi è intervenuta rispettando dettagliatamente le indicazioni tecniche e di pianificazione dei lavori dettate dall’allora Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Nel caso della A16 e A14, si ricorda che le limitazioni di carreggiata furono introdotte nel 2019 da provvedimenti dell’Autorità Giudiziaria sulle barriere bordo ponte di un numero limitato di viadotti. Aspi presentò prontamente all’Autorità Giudiziaria e al Ministero i progetti di sostituzione delle barriere, con cantierizzazioni che consentissero il regolare transito su due corsie. Tali istanze furono accolte a maggio del 2020 e la società attivò immediatamente i cantieri per la sostituzione”.

Per quanto riguarda le valutazioni tecniche dell’Authority sugli interventi di rete, Autostrade per l’Italia “evidenzia che tutte le attività di manutenzione, così come le agevolazioni tariffarie, vengono autorizzate in concerto con il Mims e sono finalizzate ad ammodernare la rete autostradale, adeguandola progressivamente ai nuovi standard di settore”. Aspi sottolinea di stare attuando il proprio Piano di investimenti e manutenzioni “con il massimo rispetto e attenzione nei confronti dell’utenza.

A questo proposito, la società ha introdotto nel nuovo Piano Economico Finanziario, di cui si attende l’approvazione, l’importo di 250 milioni di euro proprio per avviare un sistema digitale di ‘tariffazione dinamica’ che, con modalità automatiche, moduli i pedaggi sulla base degli effettivi tempi di percorrenza, correlandoli alla presenza di cantieri. Sulle modalità di gestione di tale modello, mai attuato prima in Italia e la cui entrata in funzione è prevista per il prossimo luglio, Aspi intende confrontarsi preventivamente con il Mims e l’Antitrust, a cui chiederà un’audizione formale”, conclude la nota. 

Antitrust multa Autostrade: le tratte su cui il pedaggio è troppo alto

L’Antitrust, spiega una nota, ha accertato una pratica commerciale scorretta in relazione ad alcune condotte attuate su alcuni tratti auotstradali. In particolare le autostrade A/16 Napoli-Canosa, A/14 Bologna-Taranto, A/26 Genova Voltri-Gravellona Toce. E, per le parti di sua competenza, A/7 Milano-Serravalle-Genova, A/10 Genova-Savona-Ventimiglia e A/12 Genova-Rosignano.

Antitrust multa Autostrade per i pedaggi da abbassare dove c’è troppo traffico

In particolare, spiega la nota, l’Autorità avrebbe appurato una consistente riduzione delle corsie di marcia e/o specifiche limitazioni, per lunghi tratti, della velocità massima consentita. Ciò ha comportato “un notevole disservizio e un forte disagio ai consumatori in termini di code, di rallentamenti. E quindi di tempi di percorrenza molto più elevati. Senza prevedere un adeguamento o una riduzione dell’importo richiesto a titolo di pedaggio ai consumatori”.

L’Agcm ha poi rilevato che sono risultate inadeguate le modalità informative sulle eventuali procedure di rimborso. Come emerso in relazione all’Autostrada A/14 Bologna-Taranto, “allorché le informazioni fornite sono rivelate omissive, inadeguate, intempestive, insufficienti quanto al modo di diffusione e non idonee a compensare i disagi arrecati agli utenti”.

Secondo l’Autorità gli elementi raccolti hanno evidenziato che, negli ultimi due anni, i tratti autostradali in questione sono stati spesso interessati da consistenti disagi nella viabilità e nella regolare fluidità della circolazione. A causa di presunte carenze da parte della società nella gestione e nella manutenzione delle infrastrutture ad essa affidate in concessione. E ai conseguenti massicci interventi di manutenzione straordinaria e di messa in sicurezza di numerose tratte autostradali.

I disagi si sono verificati, in particolare, nell’area ligure e abruzzese-marchigiana, determinando altresì gravi danni all’economia, soprattutto nei settori secondario e terziario e alle imprese di trasporto, per i maggiori tempi di percorrenza degli operatori e i riflessi sulle imprese destinatarie delle merci.

Per l’Antitrust quel che accade è “pienamente ascrivibile alla responsabilità di Aspi e integra una pratica commerciale scorretta in violazione degli articoli 20, 22, 24 e 25 del Codice del Consumo. Per questo l’Autorità ha applicato una sanzione – pari al massimo edittale – di 5 milioni di euro. Autostrade per l’Italia S.p.A. dovrà anche pubblicare un estratto del provvedimento sul proprio sito internet e su uno dei quotidiani a maggiore tiratura nazionale”.

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