Avellino, Carolina Sepe tenuta in vita per salvare il feto

di Redazione Blitz
Pubblicato il 27 Agosto 2013 - 18:04 OLTRE 6 MESI FA

118-ambulanzaNAPOLI – Si lotta per tenere in vita la mamma e tentare così di salvare il feto nell’ospedale Cardarelli di Napoli dove da domenica sera è ricoverata Carolina Sepe, la ragazza incinta ferita a Lauro (Avellino) con un colpo di pistola alla testa durante un litigio nel quale è stato ucciso il padre, Vincenzo Sepe, 44 anni.

Le condizioni della donna sono definite dai medici “assolutamente disperate”, anche se – ha confermato nel pomeriggio il direttore sanitario del Cardarelli, Ciro Coppola – al momento non è stata avviata la procedura formale di dichiarazione di morte cerebrale. Lo sforzo dei rianimatori – ha spiegato Coppola – è quello di prolungare le condizioni di vita di Carolina Pepe in funzione del feto, che è alla decima settimana di gestazione. Sostenendo le funzioni vitali della donna – ha concluso Coppola – di fatto i rianimatori sostengono il feto.

“Volevo chiudere definitivamente i conti con Vincenzo Sepe, ma poi ho perso la testa e ho cominciato a sparare all’impazzata”: lo ha detto Domenico Aschettino, 40 anni, nell’interrogatorio di garanzia davanti al gip di Avellino, Gianfranco Fiore, e al pm Antonella Salvatore che coordina le indagini sulla sparatoria di domenica sera a Lauro (Avellino). Aschettino, ex guardia giurata, ha ucciso Sepe a colpi di pistola e ferito quattro suoi parenti.

L’uomo – si è appreso dal suo difensore Annibale Schettino – ha chiesto l’applicazione delle attenuanti della provocazione che avrebbe subito da parte di Sepe che – ha raccontato – nella giornata di domenica gli ha chiesto i danni per i problemi di viabilità all’origine del loro ultimo litigio, nella giornata di sabato. Al gip Fiore, l’avv. Schettino ha chiesto che sia eseguita una perizia psichiatrica sulla ex guardia giurata. Il pm Salvatore ha chiesto la convalida del fermo di Aschettino e l’emissione di ordinanza di custodia cautelare in carcere per i reati di omicidio e tentativi plurimi di omicidio.