Avvocati baresi contro pm napoletani: denuncia ad Alfano

BARI, 5 OTT – La Camera penale di Bari, d'intesa con il Consiglio dell'Ordine degli avvocati, segnalera' al pg della Cassazione e al Guardasigilli, per eventuali provvedimenti disciplinari, il decreto dei tre pm di Napoli che hanno sollevato dal segreto professionale il penalista barese Nicola Quaranta, uno dei difensori di Gianpaolo Tarantini.

Il decreto era stato emesso dai pm Francesco Curcio, Vincenzo Piscitelli e Henry John Woodcock nell'ambito delle indagini sul presunto ricatto a Silvio Berlusconi da parte di Tarantini e Valter Lavitola. La segnalazione del decreto al ministro e al pg della Cassazione e' stata decisa oggi dall'assemblea dei penalisti baresi, convocata dal presidente della Camera penale di Bari, Egidio Sarno. Ha preso parte anche il presidente dell'Unione delle Camere penali, Valerio Spigarelli, che ha definito l'iniziativa della magistratura partenopea ''grave e sconcertante''.

Gia' nei giorni scorsi gli avvocati baresi avevano denunciato che l'emissione del decreto da parte dei pm e' ''un episodio gravissimo che vulnera il sistema delle garanzie del segreto professionale poste a tutela del diritto della difesa''.

Secondo i penalisti, ''soltanto 'il giudice', a seguito di 'accertamenti', puo' ordinare al professionista-testimone di deporre qualora risulti che la dichiarazione di astensione sia 'infondata''', in base all'art. 200 del Codice di procedura penale. Quindi, definirono il provvedimento ''certamente abnorme sia perche' non emesso da un giudice (come previsto dalla legge), ma dalla stessa parte processuale procedente sulla base di una propria autonoma valutazione discrezionale, sia perche' basato su una presunta 'interpretazione sistematica' priva di un qualsiasi riferimento normativo''. Inoltre – sempre secondo la Camera penale – il giudice che puo' sollevare il legale dal segreto professionale e' solo quello che escute l'avvocato-testimone ''nel dibattimento''.

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