Inchiesta Grandi Eventi, il legale di Sepe: “Niente di penalmente rilevante, la procura di Perugia non è competente”

L’avvocato Bruno Von Arx, difensore del cardinale Sepe, vuol mettere al riparo il suo assistito: “Nel suo caso non vedo corruzione e nient’altro di penalmente rilevante”. L’avvocato è stato scelto dall’arcivescovo di Napoli per affrontare l’inchiesta sui Grandi Eventi e la “cricca”, che vede Sepe indagato dalla procura di Perugia. Il legale ha poi contestato che la procura umbra non è competente.

Von Arx ha spiegato che il cardinale “é una persona estremamente serena; credo che sia nel giusto perché non mi sembra che questi accostamenti con Lunardi e Bertolaso possano essere incasellati in un serio paradigma di corruzione”.

Parlando dell’eventuale ricorso alle regole previste dal Concordato, l’avvocato ha spiegato: “Ci avvarremo delle prerogative che il nostro Codice riconosce trattandosi di un ministro del culto così elevato. Non rivendichiamo prerogative, chiederemo semmai una sede intermedia (per l’interrogatorio, ndr) per questo incontro con i magistrati ma oltre questo dobbiamo prospettare la nostra verità ed eliminare questo increscioso incidente”. Sepe, ha spiegato Von Arx, “é rimasto particolarmente colpito per l’affetto che la città gli ha dimostrato. Oltre che sereno é lucido e mi ha esposto i fatti in modo che io ho potuto esprimere i giudizi che vi ho dato”.

“Sarà una difesa molto poco impegnativa perché dalla ricognizione dei fatti che abbiamo eseguito insieme mi sembra che nella sua condotta non ci sia niente, e dico niente, di penalmente rilevante”, ha detto l’avvocato, che ha aggiunto: “L’accusa è di corruzione aggravata ma da quello che ho compreso si confondono, tempi, contenuti, date e prospettive di questi provvedimenti. Al più presto comunicherò ufficialmente della mia nomina e fisseremo la data dell’interrogatorio con i magistrati. Spero già da questa settimana e in una sede neutra, se questo semplifica le cose”.

Poi Von Arx ha parlato della competenza della procura di Perugia: “Indubbiamente la competenza di Perugia non esiste. Ma noi crediamo di poter riuscire ad ottenere risultati positivi in tempi brevi”. “Ci auguriamo di convincere i pm di Perugia – ha aggiunto – che non hanno niente da addebitare al cardinale”.

L’avvocato ha esaminato anche i singoli casi che vedrebbero coinvolto il suo assistito: “La pinacoteca della sede del palazzo di propaganda Fide non riguarda in alcun modo il cardinale Crescenzio Sepe, ma i suoi successori”.

Dalla pinacoteca si passa a Palazzo dei Prefetti, che fu venduto all’allora ministro Lunardi ad un prezzo vantaggioso: “Si parla di Sepe ma c’era un comitato di tecnici dietro la valutazione del valore del Palazzo dei Prefetti. Il costo di un eventuale intervento di ristrutturazione era troppo oneroso per Propaganda Fide, che non ce l’avrebbe fatta con le sue risorse. Si valutò quindi che era meglio venderlo in modo che qualcuno si facesse carico della ristrutturazione e degli inquilini”, una scelta che avrebbe così tutelato l’immobile. Von Arx ha spiegato però che si trattava di una “struttura fatiscente”.

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