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Azienda non viola privacy lavoratore se accede ai suoi file. Lo dice la Corte Ue

di Daniela Lauria |22 Febbraio 2018 14:20

Azienda non viola privacy lavoratore se accede ai suoi file. Lo dice la Corte Ue

Azienda non viola privacy lavoratore se accede ai suoi file. Lo dice la Corte Ue

STRASBURGO – L’azienda può accedere ai file dei propri dipendenti, salvati sul pc dell’ufficio. Lo ha stabilito la Corte europea dei diritti umani che ha dato ragione alle ferrovie francesi Sncf. Per i giudici di Strasburgo le ferrovie non hanno violato la privacy di un loro impiegato accedendo ai file che aveva salvato sul computer utilizzato in ufficio e i tribunali nazionali hanno fatto bene a dare ragione alla società di trasporto piuttosto che al lavoratore.

I giudici affermano che non c’è stata una violazione della privacy, perché i documenti non includevano la dicitura privati che avrebbe imposto, in base alla legge allora in vigore, la presenza del lavoratore all’apertura dei file. I fatti risalgono al 2008, quando la società statale francese che gestisce le ferrovie (Sncf) ha licenziato uno dei suoi quadri dirigenti dopo aver scoperto che tra i file salvati sul suo computer in ufficio c’erano false attestazioni in favore di terzi e materiale pornografico.

L’uomo ha perso tutti i ricorsi fatti dinanzi alla giustizia francese. I togati d’oltralpe hanno sposato, infatti, la posizione della Sncf secondo cui l’accesso ai documenti era lecito, perché non erano etichettati, come previsto dal regolamento interno, come privati ma come personali. Inoltre i giudici francesi hanno tenuto conto del fatto che i file aperti occupavano gran parte del disco rigido e che era quindi poco probabile che potessero essere di natura privata. Oggi i loro colleghi della Corte di Strasburgo gli hanno dato ragione.

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