ROMA – Andrea Cividini, vicecapo del settore informatico di Bankitalia, è uno dei nomi eccellenti finiti nella lista dei clienti delle baby squillo dei Parioli. Sarebbero salite a cinquanta le persone indagate nell’inchiesta che si allarga di giorno in giorno.
Tutti accusati di aver incontrato e fatto sesso a pagamento con le due liceali-lolite della Roma bene. I principali aguzzini restano i due sfruttatori, Mirko Ieni e Nunzio Pizzacalla. E’ dai loro diari contabili che gli inquirenti sono riusciti a ricostruire il losco giro di affari che si consumava in quell’appartamento a viale Parioli, 190. Secondo l’accusa erano loro:
“a procacciare i clienti, fissare gli incontri e mantenere la contabilità delle prestazioni sessuali effettuate dalle minori e i relativi ricavi, impartendo disposizioni in merito alle tariffe da applicare in ordine alle prestazioni sessuali delle quali chiedeva ripetutamente la consegna di una percentuale, nonché al tipo di informazioni che le minori avrebbero dovuto dare ai clienti”.
L’inchiesta nella quale sono implicati insieme alla mamma della più giovane delle baby squillo, la quattordicenne, si è conclusa. Per loro si avvicina la richiesta di rinvio a giudizio insieme a quattro clienti: Mario Michael De Quattro, 30 anni; Marco Galluzzo, 49 anni, accusato pure di cessione di stupefacenti; Francesco Ferraro, 42 anni; Gianluca Sammarone, 42 anni. Ai quali potrebbero aggiungersi altri frequentatori nei confronti dei quali sarebbero stati trovati “elementi incontrovertibili”, come Mauro Floriani, supermanager Trenitalia e marito di Alessandra Mussolini.
Altri nomi che scottano ma la cui identità non è ancora stata resa nota perché in attesa di essere interrogati sono, come già noto, quelli del figlio di un parlamentare del centrodestra, alcuni funzionari Fao, un manager Ernst & Young. Contro di loro ci sarebbero le intercettazioni al telefono con le due lolite mentre prendevano appuntamento. Altri sarebbero stati persino pedinati, dai carabinieri del Nucleo investigativo di Roma guidati dal colonnello Lorenzo Sabatino.
I commenti sono chiusi.