Il sospetto sul quale si sta lavorando è che lo stesso sistema sia stato attuato a Milano — dove una delle squillo maggiorenni che frequentavano l’appartamento ai Parioli (ma non si escludono altre abitazioni usate come alcove) aveva trovato un cliente al quale chiedere mille euro —, a Bologna — dove ce ne sarebbe stato un altro — e a Firenze. Quest’ultima città luogo d’incontro fra uno degli arrestati e la escort per discutere della loro «collaborazione». Con queste donne, secondo il gip Maddalena Cipriani, il soldato Nunzio Pizzacalla (in carcere a L’Aquila) «utilizzava talvolta toni da padrone». Ma così come è accaduto nella Capitale, non si esclude che minorenni già sulla Rete con i loro profili sexy siano state contattate in quelle città con i medesimi risultati.
Baby squillo dei Parioli, il giro di Nunzio e “Mimmi”: indagine fuori Roma