Bambino di 6 anni muore a Sharm El Sheik: ucciso da intossicazione alimentare. Il papà è in gravi condizioni

Un bambino italiano di 6 anni è morto a Sharm El Sheik durante la vacanza con la famiglia. Il piccolo, Andrea Mirabile, è morto pare a causa di una intossicazione alimentare, mentre il padre, Antonio, è ricoverato in ospedale in gravissime condizioni.

Bambino italiano morto a Sharm El Sheik per una intossicazione alimentare

La famiglia, del Palermitano, doveva trascorrere un periodo di ferie quindici giorni in un resort nella nota località turistica egiziana situata tra il deserto della penisola del Sinai e il Mar Rosso ma la vacanza si è trasformata in un incubo dopo aver consumato del cibo in zona. Tutto sarebbe iniziato venerdì scorso, come hanno raccontato i parenti in Italia. La famiglia pare avesse consumato del cibo sentendosi subito male poco dopo.

Padre, madre e bimbo avrebbero accusato tutti sintomi tipici da intossicazione alimentare che però in poco tempo si sarebbero aggravati portando il piccolo e i genitori al ricovero ospedaliero. Nonostante le cure, però, il bambino è morto meno di 36 ore dopo il ricovero mentre il padre è stato trasferito e ricoverato in terapia intensiva. Si è ripresa invece la mamma del bimbo che è anche incinta e le cui condizioni di salute attuali non le permettono di viaggiare.

“Venerdì scorso i miei parenti sono stati colti da malore improvviso. Un’intossicazione alimentante che lì è molto frequente. Mio nipote aveva sei anni ed è morto in 36 ore. Mio cognato Antonio, 46 anni, che lavora all’Anas è ricoverato in terapia intensiva”, ha dichiarato lo zio materno del piccolo. Secondo il familiare, la famiglia sarebbe stata assistita in una sorta di ambulatorio locale e poi rimandata in stanza dove però le condizioni sono peggiorate fino a richiedere il ricovero in ospedale.

L’appello della famiglia alla Farnesina

La famiglia chiede l’intervento delle autorità italiane per avere assistenza, sottolineando che il 46enne è grave e non può essere trasportato e inoltre dall’Egitto è difficile ottenere informazioni dai sanitari. “Mio cognato ha un tasso di ossigenazione bassissimo e non può viaggiare. Mia sorella, che è incinta, adesso sta un po’ meglio ma non può tornare in Italia” ha raccontato il fratello della donna.

La Farnesina si è mobilitata ed è al lavoro per riportare a Palermo la famiglia e la salma del piccolo anche se bisognerà aspettare probabilmente l’autopsia sul corpicino. La Procura locale infatti ha aperto un inchiesta e disposto l’esame post mortem per stabilire se ci possano essere state delle negligenze da parte del personale del resort.

“Il procuratore ha dato il via libera al possibile rientro dei due genitori non appena saranno dimessi, il piccolo invece dovrà rimanere per l’autopsia. Valuteranno i genitori se restare lì o tornare in Italia, noi continueremo a fornire la massima assistenza” assicurano dal Ministero degli esteri.

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