Banca Popolare di Vicenza chiede 1mld di euro a ex presidente Zonin ed ex vertici

Banca Popolare di Vicenza chiede 1mld di euro a ex presidente Zonin ed ex vertici
Banca Popolare di Vicenza chiede 1mld di euro a ex presidente Zonin ed ex vertici

VICENZA – La Banca Popolare di Vicenza ha chiesto oltre un miliardo di euro di risarcimento per danni sia economici che di reputazione all’ex presidente Gianni Zonin e ad altri 31 ex vertici. Il prossimo 28 aprile si terrà l’assemblea degli azionisti e la banca che ha accumulato perdite per 4 miliardi di euro negli ultimi 3 anni ora ha bisogno di un salvataggio pubblico.

Il quotidiano Il Gazzettino scrive che il primo della lista è proprio l’ex presidente Zonin, seguito dagli ex dirigenti tra cui Samuele Sorato, Gistini, Piazzetta e Marin:

“Ma secondo alcune fonti qualificate il danno patrimoniale subito dalla Banca Popolare di Vicenza a causa delle condotte illecite e degli episodi di mala gestione addebitabili alla vecchia conduzione si attesterà ad almeno due miliardi di euro. Questo alla luce del contenuto dell’atto di citazione, che contiene una quantificazione parziale dei danni subiti, essendone una parte importante ancora in corso di definizione.

Nell’atto di citazione da parte del tribunale di Venezia, gli ex vertici sono accusati di “malagestio” per il dissesto accumulato dalla banca:

“I quattro filoni sono il buco dei fondi esteri, il capitale finanziato, il titolo e le compravendite, la politica del credito facile. A portare al dissesto l’investimento per 350 milioni in tre fondi lussemburghesi, ma non solo, sotto la lente anche il finanziamento dei clienti della Popolare affinché comprassero azioni della banca: sono 1.277 i soci finanziati per 1,08 miliardi. E ancora, nel mirino le violazioni riguardanti il titolo e le compravendite delle azioni, non per tutti i soci facili da piazzare a prezzo pieno, e infine la politica del “credito facile”: in alcuni casi i soldi sono stati concessi senza concrete garanzie, il tutto serviva a capitalizzare virtualmente la banca. In questo caso l’esposizione della BpVi è stata di 1,28 miliardi, con perdite per 686 milioni”.

Il Gazzettino parla di un quadro “a dir poco drammatico”:

“Rispetto allo scaricabarile di tutte le responsabilità sulla direzione generale, l’atto di citazione è chiaro: la Bpvi era «una banca che vedeva accentrate nelle mani del consiglio di amministrazione pressoché tutte le competenze di cui si verte in questo giudizio». In particolare, nell’atto di citazione si legge che Gianni Zonin, presidente per vent’anni della Banca Popolare di Vicenza, è stato «il vero e proprio dominus della banca»: «sostenuto da un gruppo di consiglieri e sindaci a lui particolarmente legati» Zonin «era in grado per carisma, autorevolezza e per esperienza, di indirizzare la volontà dell’organo collegiale, lasciando ben poco spazio al confronto dialettico»”.

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