La “banda dei clonatori di carte”, sede a Torino. Guadagnavano 50mila euro al mese

La "banda dei clonatori di carte", sede a Torino. Guadagnavano 50mila euro al mese
La “banda dei clonatori di carte”, sede a Torino. Guadagnavano 50mila euro al mese

ROMA – Cinquantamila euro al mese, un milione all’anno. Tanto incassava la gang delle carte di credito clonate, con sede operativa a Torino ma con una rete ramificata con decine di colpi in Toscana, Lombardia, Liguria, Veneto, Emilia Romagna, Lazio, Abruzzo e Marche. Il tutto avveniva con molta semplicità: una microcamera posizionata sul bancomat registrava i dati, un software li salvava. Con i soldi rubati hanno acquistato di tutto: smartphone e tablet, macchine fotografiche, computer e tanti altri oggetti facili da rivedere sulle aste on line.

Quante vittime? Ancora non si conosce il numero preciso. Sicuramente, come riporta la Stampa, sessantanove si sono trovati con il conto corrente svuotato, ma parecchi altri casi devono essere ancora ricostruiti.

Il primo colpo a Segromigno in Monte, in provincia di Lucca. Poi il Piemonte, e via via le altre regioni. Della banda facevano parte in quattordici: tutti rumeni, tra i 23 e i 46 anni, residenti nel capoluogo piemontese. Frode informatica, clonazione di carte di credito, installazione di apparecchiature atte a intercettare comunicazioni informatiche e anche associazione a delinquere finalizzata alla truffa. Queste tutte le accusa contro la banda.

Gestione cookie