Bari, abusi sessuali sui due figli piccoli: arrestata coppia

abusi-bari
Bari, abusi sessuali sui due figli piccoli: arrestata coppia

BARI – Avrebbero violentato i loro figli di 5 e 9 anni ripetutamente, inducendoli a compiere e subire atti sessuali, costringendoli a vedere film pornografici e picchiandoli. I carabinieri hanno arrestato due coniugi di Bari, lui di 38 anni, in carcere, lei di 34, ai domiciliari. Gli abusi, raccontati dagli stessi bambini, sarebbero proseguiti fino al giugno 2016, quando il Tribunale per i Minorenni di Bari ne ha disposto il collocamento in Comunità, per il grave degrado sociale in cui vivevano.

L’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip del Tribunale di Bari Giulia Romanazzi, su richiesta del pm Simona Filoni, è scaturita dalle indagini avviate dalla sezione di Polizia giudiziaria dei carabinieri, che hanno permesso di far luce sulla terribile vicenda, anche grazie all’opera nel frattempo profusa dagli educatori della comunità presso la quale – nel giugno 2016 – i due figli della coppia, di 5 e 9 anni, furono collocati su disposizione del Tribunale per i Minorenni di Bari. A ciò si sono aggiunti gli elementi raccolti di periti nominati dal pm, che hanno aperto, si legge in una nota della Procura “il terribile ed imprevedibile scenario investigativo in cui trovano collocazione tutta una serie di turpi e deprecabili violenze poste in essere dagli indagati in danno delle piccole vittime”.

Le accuse

I due indagati sono accusati di “aver compiuto, in concorso tra di loro, plurimi atti sessuali con i propri figli minori”, “attraverso – sottolinea la Procura – una costante opera di induzione, resa possibile dal loro ruolo di genitori, nonché approfittando della situazione di incapacità psichica degli stessi, dovuta non solo alla tenera età ma anche ai vari disturbi di cui essi soffrono”. I piccoli sarebbero stati costretti “a compiere e subire atti sessuali”, tra cui rapporti consumati sul divano di casa con la proiezione di film pornografici, masturbazioni, rapporti tra i genitori “in presenza e con il coinvolgimento degli stessi bambini”. Tali condotte, messe in atto dal padre, avvenivano, si legge ancora nella nota della Procura, “con il concorso morale” della donna, “la quale non solo assisteva agli abusi sessuali plurimi commessi dal marito in danno dei figli, ma non si attivava in alcun modo affinché gli stessi avessero fine”. Le violenze sulle due piccole vittime, secondo l’accusa, sarebbero state commesse “sin dai primissimi anni di vita delle stesse, perpetrate con inaudita, raccapricciante e sistematica violenza, che, inevitabilmente, ha nei piccoli determinato gravi ripercussioni sia dal punto di vista fisico che psicologico”.

Lo scenario di degrado familiare

La coppia – rileva ancora la Procura – “ha altresì omesso di fornire ai figli i basilari accudimenti legati alla crescita ed alla evoluzione fisiologica, omettendo altresì di insegnare loro le regole igieniche e comportamentali, reiterando negli anni agiti violenti e minacciosi, tradottisi in schiaffi, botte e maltrattamenti fisici costanti, arrivando il padre ad inculcare in loro l’idea di essere “oggetti” nelle sue mani ed arrivando a definirli “una sua proprietà””. Dalle indagini emerge quello che la Procura descrive come “un contesto familiare degradato, connotato da una moglie depressa e psicologicamente mancante”, in cui il padre “ha potuto abusare indisturbatamente dei suoi figli, che si trovavano, per le ragioni innanzi accennate, “in condizioni di inferiorità fisica e psichica, così rendendoli veri e propri strumenti di piacere nelle sue mani, piegandoli alle proprie squallide smanie sessuali non senza approfittare del ruolo genitoriale, esercitato attraverso le più turpe delle modalità, tutte imposizioni lascive, penetrative e intrusive sicuramente traumatizzanti per la sfera sessuale dei bambini e per il loro successivo sviluppo psicofisico, oltretutto ostinatamente ripetute per un apprezzabile periodo””.

Gestione cookie